Aveva trovato regolare lavoro in una ditta come apprendista metalmeccanico e lì forse stava tentando di costruirsi una vita onesta, quando la madre lo ha chiamato e gli ha detto di consegnarsi alla polizia, che lo cercava per aver ceduto dei quantitativi di hasish a dei minorenni nel 2003, vicino piazza Partigiani.
E' così che S.F., 27 originario della Costa d'Avorio, 19enne all'epoca dei fatti, si è consegnato spontaneamente alla questura di Perugia, dov'è stato arrestato per scontare la condanna, divenuta irrevocabile, di otto anni per detenzione e spaccio di stupefacenti, con l'aggrevante di aver ceduto sostanze a minori.
L'episodio risale al 6 settembre del 2003, quando delle telecamere di sicurezza riprendono S.F., insieme ad un cittadino marocchino e ad uno nigeriano, vendere dell'hasish a dei minori vicino piazza Partigiani.
Secondo quanto riferito dalla questura, “una volta scontata la custodia cautelare in carcere l’ivoriano, scarcerato, aveva fatto perdere le proprie tracce, probabilmente riparando in Francia, per poi far ritorno in Italia”, dove da tempo aveva preso a lavorare.
La squadra mobile si era attivata per individuare l'interessato dopo l'emissione di un ordine di carcerazione emesso dalla procura di Perugia il 26 settembre a condanna ormai definitiva. A contattare il giovane è stata però la madre, anche lei residente a Perugia. Il ragazzo che si è presentato da solo in questura.
(fda)