“Simple Strangers”, ovvero Semplici Sconosciuti. Oggi, a dispetto del loro nome, non lo sono più, anzi. Questa band pop/rock tutta tifernate, nata nel 2005, ha ormai spiccato il volo. Dopo tanta gavetta e numerosi live, infatti, il gruppo sembra aver raggiunto sia la sua stabilità che la sua maturità, culminata con l’incisione del primo EP.
Dal 2011, gli artefici dell’attuale successo, sono: Riccardo Biagioni (voce e chitarra acustica), entrato nel 2012, Michele Celestini (chitarre), Federico Luppi (tastiere), Tommaso Maria Guerri (basso) e Marco Signorelli (batteria). Tra le tante soddisfazioni raggiunte in passato dagli “Strangers” sono da ricordare: l’esibizione, nel 2010, a fianco della Rino Gaetano Band durante il festival “Musica per i Borghi” di Marsciano; il terzo posto nella categoria gruppi-cover al festival “Saremo al C’entro” di Ponte S. Giovanni; le performance di successo al “Festival della Solidarietà” e al “Rock Night” in piazza Matteotti a Città di Castello.
Il disco – Il passo più grande, e quello della definitiva consacrazione del gruppo, è stato l’uscita dell’EP “Mondo di Maschere”, prodotto dall’etichetta “Redland Produz. Musicali” e presentato in grande stile l’11 aprile scorso alla discoteca Clover di Lama di San Giustino. L’EP, in vendita in tutti i migliori negozi di dischi della Valtiberina e disponibile negli store digitali, contiene 5 tracce inedite, di vario genere, che spaziano dal rock potente alla ballata orchestrale. Tutte rigorosamente cantate in italiano.
Le canzoni – 1) Figlio della polvere – Il primo coinvolgente brano dell’EP ha forti richiami glam-rock di fine anni ’80 con cori molto imponenti sulla falsa riga dei Queen. Il testo non è che un invito ad abbandonare tutto ciò che è superficiale, frivolo ed effimero, appunto “polvere”, per seguire “emozioni autentiche”.
2) Il senso di un uomo onesto – Un ragazzo per bene e leale porta avanti il suo modus operandi di uomo retto e incorrotto, nonostante la vita attorno a sé offra spesso varie possibilità di agire scorrettamente. Nel brano, progressive rock, la fanno da padrone basso e batteria. Anche qui i cori sono molto importanti, se non una vera e propria parte “principale”, dato che è il frontman a rispondere al gruppo di voci e non viceversa. La seconda strofa prevede l’aggiunta di un rullante in levare, creando una sorta di “movimento progressive”, tipico di band come PFM o Procul Harum. Anche il ritornello è decisamente di stampo rock aggressivo, con una voce “urlata” tipica degli anni ’70. Chiude il pezzo un bellissimo solo di chitarra.
3) Mondo di maschere – E’ il brano che dà il nome all’EP. All’inizio si sente una radio che si sintonizza su vari canali, tra cui si può riconoscere una parte recitata de “Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello, miglior antesignano per trattare il tema delle “maschere”. Il pezzo è una forte critica nei confronti del mondo odierno nel quale le persone, in balia dell’ipocrisia, sono spesso costrette ad indossare (appunto) delle maschere per adattarsi alla forma, e alla poca sostanza, di ciò che li circonda.Un bel connubio “rock” di basso, batteria, chitarra fa da sfondo.
4) Venere – Pezzo “fresco” il cui testo dà una sensazione di libertà tipica dei film on the road. E’inevitabile pensare al mare, da cui nasce la dea che dà il titolo a questa canzone, e all’estate. Il testo, oltre a richiamare certi tipi di immagini, fa pensare ad un periodo spensierato della vita, vissuto e da rivivere. Il brano scorre come una sorta di “alligalli rock” ma, dopo il secondo ritornello, cambia improvvisamente lasciando sola la chitarra in un riff tipico di gruppi come Status Quo/The Who. Si chiude, come in molti brani pop, con un ritornello finale.
5) Non si dimentica – E’ una ballata pop con un arrangiamento decisamente diverso, quanto insolito, per un gruppo rock. Non sono presenti, infatti, né chitarra elettrica (ma solo acustiche) né batteria. Si sentono solo uno shaker che tiene il tempo e una sezione “timpani” orchestrale. A farla da padroni sono voce e piano in egual misura. L’ultimo ritornello sfocia in un finale “epico” con orchestra e culmina in una bella marcia trionfale. Il brano è dedicato alla voglia di andare avanti nonostante le difficoltà, con un chiaro riferimento ad una persona che non c’è più ma molto cara e “ispiratrice” per gli autori della canzone.
Il futuro – Nel prossimo futuro dei Simple Strangers ci sono ancora molti live, che saranno funzionali per la promozione del disco. Ovviamente il gruppo, oltre a cantare i loro inediti, non disdegna mai il suo repertorio riguardante il rock britannico e, per gli amanti del genere, sarà sempre possibile assistere alle “riproposizioni” in stile “Strangers” di canzoni dei Queen e dei Pink Floyd. In programma c’è anche una tournée estiva. La band tifernate è molto attiva anche sul web con un sito, un profilo Facebook e un profilo Twitter ufficiali.
