Approvata oggi pomeriggio con sedici voti a favore (7 gli astenuti) la bozza dello Statuto dell'Associazione “Italia Langobardorum. Centri di potere e di culto” che coinvolge sette comuni italiani, tra cui Spoleto il cui progetto (la Basilica di San Salvatore) è candidato all'Unesco per il riconoscimento di World Heritage List (sito patrimonio dell'Umanità).
L'approvazione del documento è arrivata a seguito di una “seduta ordinaria urgente”, che si è resa necessaria per potersi presentare a fine giugno all'appuntamento di Siviglia quando l'Unesco deciderà sui siti longobardi. Un Consiglio dove non sono mancate critiche e frasi colorite.
Se la maggioranza è risultata compatta, l'opposizione ha dibattuto sull'opportunità di una votazione giunta a mandato ormai concluso (e dunque sulla reale urgenza del voto), polemizzando aspramente con l'Assessore Giorgio Flamini che è stato accusato di esser da tempo “latitante” dai lavori dell'assemblea. Il capogruppo della Casa delle Libertà Gianluca Speranza ha chiesto che vi sia chiarezza sui costi del progetto “Italia Langobardorum” e su quale sarà la sede legale dell'Associazione che unisce i sette comuni e quali di questi hanno già approvato la bozza dello statuto.
“L'approvazione è già avvenuta o è in programma di approvazione in quei Comuni che a giugno si recheranno alle urne – ha risposto pacatamente Flamini – mentre per la sede legale potrebbe essere con ogni probabilità proprio Spoleto, geograficamente collocata al centro dell'Italia. Quanti ai costi, questi saranno stabiliti durante la prossima riunione del 12 maggio dai sindaci e assessori competenti dei Comuni coinvolti nel progetto”.
Risposte che sono sembrate piuttosto puntuali ma non per l'opposizione che, senza demordere, ha suonato la carica, pardon, un noto inno del ventennio. All'improvviso, infatti, dal cellulare del consigliere già anneista Wolfgang Bernelli sono uscite le note di Faccetta nera che hanno creato qualche momento di tensione fra i banchi del Consiglio Comunale. Una provocazione bella e buona, visto che Bernelli ha lasciato suonare un bel po' il telefonino così che arrivassero chiare a tutti i colleghi le note dei (miseri) fasti bellici “africani” fascisti.
Rabbia a sinistra, imbarazzo dalla presidenza, risate dal centro-destra. Ci pensa lo stesso Speranza a stemperare il momento: “non siamo contro il progetto in sé ma non apprezziamo le modalità di pianificazione con cui è stato portato alla nostra attenzione”.
90' di polemiche, critiche e accuse che si sono poi concluse, comunque dopo una pausa chiesta dall'opposizione, con l'astensione del centrodestra dal voto e la consecutiva approvazione della bozza dello statuto dell'Associazione “Italia Langobardorum.