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Lamberto Sposini è cosciente, vigile e attento. La famiglia: “Migliora”

Legge i giornali, guarda la tv e mangia autonomamente. A quasi sei mesi dalla grave emorragia cerebrale che lo aveva colpito poco prima di andare in onda su Rai Uno con “La vita in diretta”, Lamberto Sposini è cosciente, vigile e attento. Lo fanno sapere in una lettera i familiari del noto giornalista di Foligno che, dimesso lo scorso luglio dal Policlinico Gemelli dopo quasi due mesi e mezzo di ricovero, sta proseguendo il programma di recupero fisico presso il Santa Lucia di Roma.

La famiglia ringrazia – “Sentiamo il dovere di ringraziare – scrivono i familiari di Sposini – quanti ci sono stati vicini e si sono interessati al decorso delle sue condizioni di salute e continuano a farlo: parenti, amici, conoscenti o semplicemente telespettatori suoi ammiratori”. “Fin dall'inizio di questa vicenda – continua la lettera – abbiamo potuto constatare il grande affetto che si è manifestato intorno a Lamberto e ai suoi familiari, innanzitutto da parte dei suoi colleghi ed ex colleghi del giornalismo televisivo, che giornalmente hanno voluto interessarsi alle sue condizioni di salute. Personaggi che hanno mostrato tutta la loro autentica umanità. Taluni sono anche coinvolti in alcune attuali fasi riabilitative. Ci ha colpito anche la vicinanza, specialmente nei primi giorni della sua infermità, di tante persone sconosciute, che si sono presentate raccontando di analoghe malattie, proprie o di altri, che si sono risolte positivamente, o hanno lasciato un rosario, l'immagine di un santo, o l’assicurazione di una preghiera personale o di un gruppo”.

I miglioramenti e il futuro di Sposini – Si tratta di “un momento in cui possiamo guardare con maggiore serenità al futuro delle condizioni di salute di Lamberto che, come ha avuto modo di dichiarare anche la figlia Francesca, ha iniziato un lungo e complesso percorso di riabilitazione, facendo continui progressi. È ritornato infatti ad essere vigile, cosciente, a leggere i giornali, a guardare la tv e a mangiare autonomamente”.