La CDL in Consiglio Regionale , lancia il grido di dolore per l'aeroporto di Perugia S.Egidio. “La scarsa incisività nella politica infrastrutturale della Giunta Lorenzetti, oltre che nello sviluppo della rete stradale e ferroviaria, si rivela anche nel trasporto aereo”. Così, in una nota, il capogruppo della CdL per l'Umbria Pietro Laffranco, preoccupato per la “fresca notizia” della decisione del presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, di realizzare a Viterbo un nuovo scalo aeroportuale dopo quello di Fiumicino e Ciampino. “Ancora una volta – evidenzia Laffranco – negli obiettivi della programmazione economica della Regione, tra le priorità, si rileva il potenziamento dell'aeroporto di Sant'Egidio, cosa che dovrebbe concretizzarsi nell'avvio dei lavori di ampliamento dell'aerostazione nel corso del 2008. L'accordo concluso poco più di un anno fa con la Ryanair – ricorda – per collegare Perugia con Londra ha rappresentato un'importante novità, una vera e propria boccata d'ossigeno per il turismo della nostra Regione. La decisione – osserva – di investire, da parte di una grande compagnia ‘low cost', avrebbe dovuto rappresentare l'inizio di un percorso di collegamento del capoluogo con molti altri scali internazionali. “È evidente – spiega Laffranco – che lo scalo di Viterbo costituirebbe una seria minaccia per l'aeroporto di Sant'Egidio in quanto, come sostenuto dallo stesso governatore del Lazio, in quella posizione sarà in grado di intercettare anche la domanda dell'Umbria”.”Si tratterebbe – osserva – di una concorrenza che metterebbe in seria crisi ‘Sant'Egidio', pregiudicando il flusso turistico in ingresso, già seriamente provato dallo scarso sviluppo della rete stradale e ferroviaria, e assestando un duro colpo all'economia della nostra Regione. C'è il serio pericolo – aggiunge – che l'aeroporto di Viterbo sia operativo in tempi rapidi e sia quindi in grado di fornire un servizio qualitativamente superiore a quello di Perugia affossando definitivamente le legittime aspirazioni di una Regione affetta da un cronico isolamento infrastrutturale”.”Quindi, – conclude il capogruppo della CdL per l'Umbria – è doveroso dare ai cittadini e agli imprenditori umbri risposte certe, soprattutto riguardo ai tempi previsti per l'ampliamento della struttura aeroportuale. Bisogna accelerare tutte le pratiche burocratiche per evitare che si chiuda la porta della stalla quando i buoi sono ormai scappati”.
Queste dunque in sintesi le dichiarazioni di L'affranco.Una riflessione però la vogliamo fare. Non sembra poi tanto certo che scegliere Viterbo come nuovo sito per il terzo aeroporto laziale, sia poi una decisione ottimale in termini di collegamenti.Ci sono problemi con la capitale, ma soprattutto i problemi di collegamento diventano ancora più evidenti se rapportati con la nostra Regione. Un vecchio e compianto conoscitore di cose del Turismo, ci diceva sempre che il turista ” tout court”, che sceglie l'Umbria come meta, conosce bene solo Assisi, poco Perugia, pochissimo Orvieto e null'altro di tutto il resto.Come dire, atterra a S. Egidio solo perché è davvero funzionale ad un giro verso le città più vicine, appunto Assisi e Perugia.Dunque forse Viterbo potrebbe toglierci, nella peggiore delle ipotesi, un certo tipo di Turista non interessato al centro- nord.Ecco perché la differenza la fanno certi Vettori aerei piuttosto che altri.Pensare che Ryanair sia una panacea è un errore, se si conosce bene la politica aziendale di quella Compagnia. Inoltre i dati disponibili non parlano di ” grande balzo in avanti” delle presenze. Speriamo piuttosto in una crescita infrastrutturale dell'aeroporto di Perugia, e cerchiamo di non svendere i diritti che le Compagnie devono pagare per servirsi del nostro scalo, contrabbandandoli con la ” gentile concessione ” a servirsi di S. Egidio.
Con l'Alitalia è stato fatto così ed il servizio ne ha risentito. Ma questa è un'altra storia !!