Nella basilica di San Pietro, a Perugia, si sono svolti lunedì pomeriggio i funerali di Francesco Bavicchi, l’imprenditore che per lungo tempo ha guidato l’azienda fondata dal padre nel 1896. E portata, sotto la sua guida di esperto laureato in Scienze agrarie nel 1949, ad essere azienda leader nazionale nel settore del giardinaggio. Azienda che sotto la guida di Francesco Bavicchi e di suo figlio Dario (lo stesso nome del nonno), è diventata una società per azioni, gruppo imprenditoriale che fattura milioni di euro. E che dal 2011 si è spostato anche in altri settori, per i quali sono state create specifiche divisioni operative: dai sementi per ortaggi e fiori alla commercializzazione di abbigliamento tecnico e per il tempo libero per donne e bambine. Sino agli attrezzi destinati ai bambini, per farli divertire aiutando i grandi nell’orto e nel giardino di casa. E il marchio Wildlife, con cui vengono realizzate casette e altri prodotti per gli uccelli migratori. E nell’alimentazione biologica.
L’azienda Bavicchi è famosa in Italia anche per aver curato i manti erbosi di tanti stadi di serie A. Tra cui il San Nicola di Bari, edificato in tutta fretta per ospitare la finale per il terzo posto, poi conquistato dall’Italia sull’Inghilterra. E lo stadio Curi di Perugia, squadra di cui Francesco Bavicchi era un grande tifoso. L’erba del Curi, curata dal 1975 al 2013 da Francesco Bavicchi, era stata giudicata nel 2001 dai calciatori della Nazionale la migliore d’Italia. Tanto che nel 2015, con una lettera al quotidiano La Nazione, Francesco Bavicchi era intervenuto sul dibattito legato alla manutenzione del terreno. Tema, purtroppo, tornato d’attualità all’inizio di questa stagione.
Confcommercio Umbria – nell’esprimere il proprio cordoglio e la vicinanza alla famiglia per la scomparsa di Francesco Bavicchi – ne ricorda le doti e la lunga militanza nell’associazione, nel cui ambito per tanti anni ha guidato come presidente la Compag, Federazione nazionale commercianti prodotti per l’agricoltura, di cui è stato anche vice presidente nazionale.
“Con la scomparsa di Francesco Bavicchi – sottolinea Confcommercio in una nota – Perugia e l’Umbria perdono una figura simbolo dell’imprenditoria, che ha proseguito con grande successo e lungimiranza l’attività fondata dal padre, grazie alla grandissima passione e competenza per il proprio lavoro, mostrando sempre una autorevolezza e sobrietà davvero uniche”.
Anche il sindaco di Perugia Andrea Romizi e l’assessore al Commercio Clara Pastorelli, a nome dell’intera Giunta comunale, esprimono cordoglio e vicinanza alla famiglia Bavicchi. “La città di Perugia e tutta la regione – si legge nella nota del Comune – perdono una figura di spicco dell’imprenditoria locale, che negli anni ha saputo, con lungimiranza e saggezza gestionale, valorizzare l’attività di famiglia fondata dal padre”.