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Laboratorio tessile cinese, operai ancora al lavoro dopo sospensione attività

Il blitz risale solo a mercoledì’ scorso ed era stato portato a termine dal reparto Prevenzione Crimine di Perugia e con il personale dell’Ispettorato del Lavoro e dell’Asl che si era recata, per verifiche, in due siti di produzione tessile e gestito da società cinesi.

Gli inquirenti avevano travato un ambiente di lavoro non in sicurezza, lavoratori in nero e in una aprte dei capannoni, alcuni box in cui i lavoratori abitavano, incieme ai loro bambini. A seguito dell’operazione, come illustrato il giorno successivo dal vice questore aggiunto Marco Tangorra era stato impsta l’interruzione della produzione dei due siti. D’altra parte la Dott.ssa Annarita Comodi, responsabile del servizio Prevenzione e Sicurezza ambiente di lavoro Asl 1 Umbria e al Dott. Luigi Damiano, responsabile del servizio Ispezione del Lavoro di Perugia non avevano ritenuto necessario far sgombrare i siti per non peggiorare le condizioni dei lavoratori cinesi. Partendo dall’interruzione della produzione si sarebbe potuto fare un punto sia per riabilitare e regolarizzare i lavoratori in neri e con un intervento di verifica richiesto al comune si sarebbero potute migliorare le condizioni di vita degli operai.
Nella giornata di ieri, invece, durante una verifica nell’ambito della regolare attività di monitoraggio della Squadra Volante, gli agenti hanno nuovamente trovato uno dei due laboratori in piena attività, non in ottemperanza del provvedimento di sospensione dell'attività imprenditoriale. Come previsto dalla legge, tutti i presenti sono stati tutti identificati e denunciati a piede libero alla competente Autorità Giudiziaria.

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