Lunedì 14 aprile, alle 21, la Stagione di Prosa del Teatro Don Bosco di Gualdo Tadino si chiude con la divertente commedia di Carlo Goldoni La Buona Madre, protagoniste di questo spettacolo molto applaudito sono due formidabili attrici goldoniane, Michela Martini (la madre del titolo) e Stefania Felicioli nel doppio ruolo di una saggia, giovane e piacente vedova e di una scriteriata ragazza pronta a tutto pur di farsi sposare, affiancate dalla brava Nicoletta Maragno anche lei in un doppio ruolo e dalla “vittima” di queste donne determinate, il Nicoletto di Alessio Bobbo, tutti diretti da Stefano Pagin.
Scritta nel gennaio del 1761 e rappresentata per il carnevale di quell'anno è, per stessa ammissione dell'autore, una commedia senza trama. Eppure il testo, in vernacolo, appare oggi di grandissimo spessore e modernità. Racconta di un figlio che si innamora di una ragazza che non lo ama, alla quale fa credere di essere ricco, e delle strategie di una madre per farlo sposare invece con una ricca vedova, salvando così le sorti di una famiglia ormai in rovina.
“Lo spettacolo – spiega il regista – propone una riduzione per tre attrici e un attore, impegnati a interpretare sei ruoli. Nicoletto, il giovane figlio di Barbara, la “buona madre” del titolo, è visto come la vittima designata di un complotto di donne, in diversi modi innamorate di lui, che tramano per impedire la sua maturazione sentimentale e virile. Nicoletto è un figlio imperfetto e il suo tentativo di recidere il cordone ombelicale attraverso l'innamoramento per la giovane Daniela, le sue bugie, le sue goffe violenze, non saranno sufficienti a liberarlo dal controllo oppressivo della madre. Il giovane verrà infatti ricacciato da quest'ultima nelle braccia di un'ardente vedovella, interpretata dalla stessa attrice che interpreta la sua innamorata, a sottolineare così l'impotente circolo vizioso intrapreso da Nicoletto. Barbara è la città di Venezia, come quest'ultima ha un passato migliore del suo presente. E' la Venezia non più riproduttiva, che soffoca i propri figli in nome di un potere che il passato le ha conferito. Anche Nicoletto è Venezia, la città di un tentato futuro. Il tempo che ha davanti a sé è quello della sconfitta, della mediocrità, dell'eterna adolescenza. Barbara ne ha impedito la maturazione, ne ha soffocato la libertà, ne ha distrutto la virilità. Una tragedia edipica col tono di commedia, ma anche metafora di Venezia, città asfittica e cannibale.”
Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere telefonicamente, fino al giorno precedente lo spettacolo, presso il Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell'Umbria, tutti i giorni feriali, dal lunedì al sabato, dalle 16 alle 19, al n°075/57542222. E' possibile acquistare i biglietti on-line sul sito del Teatro Stabile dell'Umbria http://www.teatrostabile.umbria.it/.