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La scuola di Castel Ritaldi promuove l'integrazione interculturale col progetto Pamoja

Educare bambini di varie culture alla mondialità. Insegnare l’intercultura come passione tramite l’arte e il gioco. Gli interlocutori di questo progetto sono due scuole elementari di nazioni differenti, il Kenya e l’Italia. L’iniziativa è stata avviata presso il Toku Childcare centre, piccola scuola primaria di Nairobi (capitale del Kenya) che si adopera anche come centro per il sostegno e l’educazione di bambini orfani e provenienti da famiglie disagiate. Attualmente, il Toku Childcare Centre offre servizio di vitto, alloggio ed educazione gratuita a tredici bambini orfani o di famiglie povere residenti nella comunità di Kabiria, nella periferia si Nairobi a trenta minuti dal centro urbano. L’obbiettivo di questo progetto è quello di sensibilizzare i bambini alle varie culture del mondo, attraverso la creatività e l’arte in modo che possano trasmettere idee, passioni, valori, e stili di vita.

Il progetto è stato ideato dalla dirigente scolastica keniota Modesta Agira, Lorenzo Rocchegiani, studente di antropologia alla University of Nairobi, originario di Spoleto e Elisa Ranucci, un’operatrice sociale impegnata con il Servizio Civile a Spoleto presso l’asilo di Castel Ritaldi. Lorenzo Roccheggiani e altri insegnati volontari hanno avvicinato i bambini della scuola alla lettura e alla creazione di storie, favole, poesie, canzoni, giochi, e disegni ai fini di stimolare la loro creatività e trasformare le loro sensazioni in forma di gioco e arte.

I bambini della scuola primaria dell’Istituto comprensivo “G.Parini” di Castel Ritaldi, durante il periodo dei 6 incontri sono stati guidati nella produzione di materiali ovviamente a fantasia degli studenti stessi sotto la guida dei sostenitori del progetto e degli insegnanti. Nel ricevere e produrre questo materiale, i bambini hanno sviluppato non solo una visione più ampia del mondo e delle differenti culture ma anche una visione del dono verso gli altri e il diverso come sistema di relazioni reciproche che genera e rafforza legami umane in tutto il mondo.

L’intento dello scambio è di stringere una relazione di amicizia tra le due istituzioni, i professori interessati, i bambini e i sostenitori del progetto, Lorenzo Roccheggiani e Elisa Ranucci che si occuperanno del trasporto del materiale prodotto dai bambini da un paese all’altro e fungeranno da punti di riferimento per entrambe le scuole. Il programma PAMOJA ha avuto la durata di 3 mesi, ogni incontro ha avuto una tematica differente per avvicinare i bambini alla realtà Africana: “paese, scuola, gioco, parole, sogno”. Ultimo incontro “Festa Multiculturale”: festa insieme ai bambini fatta con giochi, musica, canti, balli in stile Afro, con l’invito di partecipare ai genitori.

Alla fine della festa i bambini hanno ricevuto i regali mandati dai bambini del Kenya, e le due scuole rimarranno in contatto tramite e-mail e i responsabili del progetto PAMOJA.