Spoleto

La Protezione Civile cresce, coinvolti oltre 600 studenti di Spoleto

Salvaguardia del territorio e dell’ambiente, cultura della prevenzione e tutela della persona in caso di emergenza. Sono questi gli argomenti al centro del progetto ‘La Protezione Civile cresce’, un percorso di attività teorico e pratiche rivolto alle scuole di ogni ordine e grado, che sta coinvolgendo oltre 600 studenti spoletini.

L’obiettivo è sia di aumentare il grado di conoscenza circa i rischi ed i livelli di vulnerabilità del territorio, sia quello relativo alle norme e ai comportamenti da adottare in caso di emergenza. Non solo. Il progetto permetterà ai ragazzi e alle ragazze di conoscere le strutture territoriali ed i ruoli delle istituzioni che operano nel campo della protezione civile, nonché le misure di salvaguardia per prevenire o limitare i possibili rischi, anche attraverso una maggiore attenzione ai temi della tutela ambientale.

Il progetto, inserito nel Piano dell’offerta formativa, è sviluppato per moduli indipendenti, differenziato per fasce di età e in base alla conoscenza già acquisita in altri progetti. Dopo il percorso progettuale avviato nel mese di novembre, tra gennaio e marzo gli studenti seguiranno la fase teorica in aula e, da aprile a maggio, quella pratica con esercitazioni e momenti dimostrativi. L’ultimo step, dopo i buoni risultati ottenuti la scorsa estate, sarà la partecipazione al campus estivo della Protezione Civile (riguarderà i ragazzi dai 10 ai 16 anni). Previsto, per gli studenti del terzo anno del Liceo Linguistico, anche un percorso di alternanza scuola-lavoro che consente ai ragazzi di sperimentare l’esperienza della Protezione Civile anche come possibile ambito professionale.

Si tratta di un percorso molto interessante e particolarmente formativo per gli studenti – ha dichiarato l’assessore Francesco Flavonia cui gli uffici e le insegnanti hanno lavorato con grande attenzione e professionalità. La straordinaria partecipazione indica che gli argomenti e le attività previste sono molto sentite dai ragazzi e dale ragazze e, questo, non può che essere uno stimolo ulteriore a costruire percorsi formativi sempre migliori per le nostre scuole”.