La condanna della presidente dell'Unione delle comunità ebraiche, che ha ricordato il grave episodio nel suo discorso alle scuole d'Italia
E’ diventata un caso nazionale, come era prevedibile vista la gravità di quanto messo in scena nel Giorno della Memoria, la protesta No pass e No vax di Perugia. Dove il gruppetto di manifestanti, in piazza della Repubblica, ha messo a terra le divise dei deportati ebrei nei lager, affiggendosi al petto una stella di David. Paragonando chi oggi non si vuole vaccinare a chi è stato deportato, ridotto in schiavitù e trucidato dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale.
In piazza divise dei deportati ebrei,
protesta shock a Perugia VIDEO
E proprio quanto avvenuto a Perugia, dopo il caso di Novara, è stato ricordato e stigmatizzato da Noemi Di Segni, la presidente dell’Unione delle comunità ebraiche, intervenuta all’evento in diretta streaming organizzato insieme al Miur dal titolo “Il viaggio diffuso dalla memoria”.
Un evento al quale, su impulso di dirigenti scolastici e insegnanti, erano collegati anche gli studenti di molte scuole perugine. “Succede ancora una volta dopo Novara” ha detto la presidente Di Segni. Evidenziando la gravità di questo episodio da parte di chi vuole strumentalizzare una delle più grandi tragedie della storia. La comunità ebraica si è detta “sconvolta” per le immagini arrivate da Perugia.
Una manifestazione che era stata comunque autorizzata dalla Prefettura, nonostante ne fosse stato annunciato il contenuto e le modalità, perché comunque rispettosa delle normative anti Covid.
Ma per Perugia si è trattato di un’altra ferita.