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La Primaria Casa del Diavolo di Perugia si mette in gioco con il bio

In Umbria l'istituzione scolastica (30 scuole) ormai da due anni offre il suo contributo al progetto “Le Strade del bio”. Un'azione stimolante e ludica che può fornire gli strumenti alla generazione futura per scoprire un'alimentazione corretta e rispettosa dell'ambiente.
Nella scuola primaria Casa del Diavolo di Perugia Erika Betti (agronoma) si è confrontata con 30 alunni delle classi I e II sull'agricoltura biologica. Partendo dalle loro conoscenze, dai loro vissuti ed esperienze, ha proposto una narrazione digitale per illustrare la differenza tra agricoltura convenzionale e quella bio. La scelta dei testi, delle immagini e delle confezioni con etichette e marchi di certificazione ha incuriosito e sensibilizzato i piccoli. Molte sono state le domande rivolte alla docente che ha dato risposte chiare evidenziando l'importanza di scegliere consapevolmente ciò che è meglio per la salute. Ha puntualizzato che se si utilizzano sostanze di origine naturale nella concimazione e nella protezione dai parassiti si rispetta non solo la salute umana ma anche quella animale e l'ambiente.
Questo incontro precede la visita ad un'azienda agricola dove gli alunni fanno esperienze manipolative e di esplorazione sul campo con animali, coltivazioni e prodotti sani e controllati.
L’azione “Educare al biologico” rientra nell’ambito del progetto “Le strade del bio” e toccherà i comuni di Perugia, Foligno, Bastia, Assisi, Corciano, Marsciano, Collazzone, Città di Castello, Castel Ritaldi, San Martino in Colle: 30 seminari in altrettante scuole, 10 visite guidate nelle fattorie agricole Il Riccio di Morleschio, Colle San Nicola di Cannara e Panta Rei di Passignano sul Trasimeno. Obiettivo raggiungere 10 mila persone (alunni, insegnanti, genitori) e diffondere la cultura del mangiar sano nella generazione che costruirà il futuro del pianeta.
Il progetto “Le Strade del bio” – percorsi educativi ed enogastronomici alla scoperta delle eccellenze biologiche dell’Umbria – azioni 3.1 e 3.2 dell’asse 3 del “Piano di azione nazionale per il bio” (Pan) è interamente finanziato dalla Regione Umbria e realizzato da un pool di enti e associazioni: l'Associazione Italiana Agricoltura Biologica (AIAB Umbria) come capofila, Coldiretti Umbria, CIA Servizi, Cratia (Confagricoltura), 3A Parco Tecnologico Agroalimentare, MenteGlocale.