Una lunga intervista in cui racconta tutta la sua vita, dalla povertà familiare ai successi come imprenditrice, politica e manager. Luisa Todini a tutto campo sul Corriere della Sera, nella rubrica “Le capitane”.
Un racconto che inizia appunto dalla povertà di Ceccanibbi, frazione di Todi dove è cresciuta con la sua famiglia, in una casa senza riscaldamento, un solo bagno per dieci adulti e quattro bambini. “Una volta – ricorda – feci la pipì sul braciere, usato come vasino, e anni dopo tolsi i segni delle ustioni col laser”.
Una stufa è stato “l’anello di fidanzamento” con cui il babbo Franco ha conquistato la madre di Luisa, Maria Rita. L’acquisto di Franco che ambiò la storia dei Todini fu però la spaccasassi per costruire le strade con la braccia. L’appalto per costruire via Pontina, il trasferimento a Roma.
Luisa studia dai gesuiti, fa anche un’esperienza di tre mesi tra i poveri e i lebbrosi in India.
Al ritorno, anche per lei, il lavoro nelle aziende di famiglia, che nel frattempo erano cresciute in diversi settori, dall’edilizia, alla metalmeccanica, all’agricoltura, ai servizi alberghieri.
L’improvvisa ricchezza e il timore di finire nel mirino delle Brigate Rosse spingono i Todini a far trasferire Luisa in Svizzera. “Lì – ricorda – cominciarono i miei disturbi alimentari. Anoressia, poi bulimia”. “Ne sono uscita a 36 anni – rivela – quando sono rimasta incinta”.
Disturbi tenuti nascosti anche negli anni di Tangentopoli, quando fu interrogata da Antonio Di Pietro, mentre suo padre Franco era in carcere accusato di aver versato tangenti: “Fu un incontro surreale,. Pensava che avessi nascosto i soldi chissà dove”. Il magistrato voleva sapere dei rapporti con Craxi: “Questi Todini mi hanno rotto, li arresto tutti!” la furia di Di Pietro di fronte all’algida Luis. Anni dopo i due si ritrovarono in tv, a Ballarò: “Io sono quella che provò ad arrestare – lei gli disse – ma non ci riuscì”.
Perché nel frattempo Luisa Todini era entrata in politica. A presentarla a Berlusconi era stata la sua amica Stefania Prestigiacomo, già parlamentare. A Todi Luisa Todini prende più voti di Berlusconi e vola a Bruxelles come europarlamentare. Un incarico che la porta a Gaza ad incontrare Arafat e in Libia da Gheddafi, che le dice: “Tu ragioni come un uomo”.
Luisa Todini parla del suo rapporto con Berlusconi: “A Putin, indicandomi, si rivolse così: vedi che belle ragazze abbiamo in Italia?”. Ma aggiunge: “A me non ha mai mancato di rispetto”.
Risponde anche alle domande sulla dynasty familiare per motivi economici. I disturbi della madre di stalking: “C’è stato un doloroso procedimento penale durato 4 anni”. Il giudice indica un amministratore di sostegno. Ma poi iniziano i problemi con il fratello: “Pensò di essere mio padre, ma non lo è”. Per lui due matrimoni: il primo “con una donna tremenda”, poi con la soubrette Patrizia Pellegrino. Matrimoni ai quali Luisa Todini non ha partecipato. Ha però rilevato le sue quote, prendendo in mano l’azienda di famiglia. Per cederla a Salini. “Io – spiega Luisa Todini – reinvestii i profitti in energia rinnovabile, vigneti e agricoltura, e nell’immobiliare”.
Un’imprenditrice anche coni tacchi a spillo, ma che oggi a Todi gira fieramente con gli stivali, nella sua oasi di animali esotici salvati.