I festeggiamenti in tono sobrio, vista l'emergenza sanitaria ancora in corso, hanno comunque ricordato il lavoro del corpo di ordine pubblico
Era il luglio del 1852, ben 169 anni fa, quando prese ufficialmente forma quella che oggi tutti conosciamo come Polizia di Stato. L’Italia unita era ancora lontana 9 anni e il corpo nacque infatti nell’allora Regno di Sardegna sotto il nome di “Corpo delle guardie di pubblica sicurezza”. Nome che attraverso i passaggi storici cambiò più volte passando attraverso al Regno d’Italia, la Repubblica di Salò e finalmente la Repubblica Italia fino a ottenere il nome e la forma di organizzazione odierna, proprio il 10 aprile (giorno della ricorrenza) del 1981.
Questa è la data in cui fu pubblicata sulla Gazzetta ufficiale la Legge 121 che, come evidenziato dalle parole del Capo della Polizia Prefetto Lamberto Giannini “portava in sé il seme di grandi evoluzioni, ridisegnando una polizia moderna e a forte identità civile”.
La medaglia d’oro al merito civile
Per il secondo anno consecutivo, l’emergenza epidemiologica ha imposto la massima sobrietà nelle celebrazioni. Dopo il ricevimento del Capo della Polizia Lamberto Giannini al Quirinale ieri, 9 aprile, oggi la Guardia d’onore al Palazzo della presidenza della Repubblica è stato affidato al Reparto a cavallo della Polizia di Stato che per l’occasione indosserà l’uniforme storico risorgimentale.
In questa ricorrenza è stata consegnata alla Bandiera della Polizia di Stato la medaglia d’oro al merito civile, conferita dal Presidente della Repubblicacon la seguente motivazione: “Erede di una prestigiosa tradizione risalente a prima dell’Unificazione d’Italia, la Polizia di Stato, con assoluta fedeltà allo Stato e in difesa della collettività, ha assicurato, da centosessantanove anni, il mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica facendosi interprete sul territorio dell’alto magistero affidato alle Autorità provinciali di pubblica sicurezza preposte al coordinamento tecnico operativo dei servizi di ordine e sicurezza pubblica. Attraverso le proprie donne e i propri uomini, chiamati a ricoprire questo difficile ed essenziale compito, la Polizia di Stato, nelle fasi anche più drammatiche della storia del Paese, ha contribuito in maniera decisiva alla coesione della Nazione e ha garantito, sin dalla nascita della Repubblica, la tutela delle libertà fondamentali, la salvezza delle Istituzioni democratiche, assicurando altresì i presupposti per il progresso e il benessere collettivo e dei singoli.”
Quattro donne al vertice della Polizia di Stato ad Assisi: un’unione che fa la forza | L’intervista
Il lavoro della Polizia a Perugia
L’analisi dei dati indica che, nel periodo 1 marzo 2020 – 28 febbraio 2021, vi è stata una notevole diminuzione dei delitti commessi nella provincia di Perugia -23,9% (a fronte di una diminuzione del 5,6% del precedente corrispondente periodo), con una diminuzione nel solo comune di Perugia del -26,16% (a fronte di una diminuzione del 7,2% del precedente corrispondente periodo).
In particolare, una significativa diminuzione è stata registrata nella commissione dei reati predatori quali furti (-45,44%), mentre sono aumentate le truffe e frodi informatiche (+ 23,92%) e gli altri delitti informatici (+20,21%).
Su tutta la provincia, che si è avvalsa di 8.760 “Volanti” dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico così come dei Commissariati.
205 sono stai gli arresti (di cui 46 per stupefacenti) di persone sia in flagranza di reato che in esecuzione a provvedimenti emessi dall’Autorità giudiziaria. 1.940 le persone denunciate in stato di libertà.
A fronte di un aumento dei reati di natura informatica si riscontra una maggiore risposta da parte della Polizia Postale con un aumento delle persone denunciate rispetto al decorso anno del 24,14%.
Sul fronte della immigrazione clandestina si contano 202 provvedimenti di espulsione dal territorio dello Stato Italiano di cittadini stranieri irregolari.
Il messaggio del Questore di Perugia
In occasione della ricorrenza del 10 aprile, il questore di Perugia, Dr. Antonio Sbordone ha inviato una lettera a tutto il personale della provincia. Questo il passaggio saliente:
“Abbiamo fatto un lavoro al quale non avremmo mai pensato che potessimo essere chiamati. Abbiamo fatto con il giusto approccio. Le mie direttive sono sempre state nel segno di contemperare la serietà professionale con la comprensione e l’umanità in occasione delle attività di controllo e del servizio d’ordine pubblico.
Ho tuttavia percepito che questa è la traccia che, comunque, seguono le donne e gli uomini della Polizia di Stato di Perugia. Continuiamo così, con rigore e con la gentilezza, perché questo siamo!”
Le celebrazioni a Terni
A Terni le celebrazioni hanno preso avvio questa mattina quando il Questore di Terni Dr. Bruno Failla, ha ricevuto nel piazzale antistante la Questura, in via Antiochia, il Prefetto di Terni, Emilio Dario Sensi, ed insieme hanno deposto una corona a ricordo di tutti i caduti della Polizia di Stato (immagine di copertina), in una breve cerimonia, nel rispetto delle disposizioni governative per il contenimento della diffusione del Coronavirus.
La sobria celebrazione si è poi spostata nella Sala Riunioni “Roberto Antiochia” dove sono stati consegnati i riconoscimenti al personale che si è distinto in particolari operazioni di polizia, dopo la lettura dei messaggi di auguri del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e del Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza – Lamberto Giannini.
Il messaggio del Questore di Terni
Nel suo discorso, il Questore ha poi illustrato i risultati ottenuti in un anno di attività della Polizia di Stato ternana. E affidato il suo messaggio ad un video che raccoglie in modo trasversale gli auguri alla Polizia di Stato operante a Terni, da parte degli enti del territorio, dalla scuola e dalla società civile fino a personaggi famosi come Mogol e dal rapper Kasno.
I messaggi istituzionali
La Provincia di Perugia – “Come rappresentanti delle istituzioni locali, siamo testimoni del grande impegno profuso dagli uomini e dalle donne della Polizia nonostante i rischi per la propria stessa salute ai quali si sottopongono costantemente per far fronte, insieme alle altre forze dell’ordine, alle molteplici problematiche legate all’emergenza sanitaria. Ringrazio, in qualità di Presidente della Provincia e di Sindaco di Città di Castello, il Questore di Perugia, Antonio Sbordone per la disponibilità e l’attenzione rivolte ai Comuni, specie i più piccoli, che vivono con apprensione l’evolversi della situazione pandemica. Ricordiamo con dolore le quattordici vittime del Covid 19 che si contano anche tra i rappresentanti della Polizia di Stato e viviamo con rammarico l’impossibilità di celebrare questa ricorrenza come avrebbe meritato. La sobrietà dettata dalle restrizioni per contenere il diffondersi della pandemia non limita però il sentimento di ammirazione e stima che tutti noi proviamo verso gli uomini e le donne della Polizia di Stato a cui vanno i ringraziamenti più sentiti da parte della comunità della Provincia di Perugia”.