La politica litiga a Perugia sull’aumento delle tariffe Tari per il 2025, che saranno superiori al 6%. Un provvedimento varato dalla precedente consiliatura in attuazione della normativa Arera a livello nazionale.
Le nuove tariffe sono state approvate in II Commissione consiliare con 10 voti a favore, della maggioranza, e 6 contrari, dell’opposizione di centrodestra. Che ha lamentato il fatto che gli aumenti si aggiungeranno a quelli Irpef previsti dalla Giunta regionale e che sono legati alla scelta di aver bloccato il progetto per il termovalorizzatore regionale. Aumenti già votati quando a governare a Perugia era il centrodestra, la replica della maggioranza. Di certo, in questo rimpallo di responsabilità, è che la “bolletta” per i rifiuti costerà di più.
Il piano tariffario TARI per l’anno 2025, presentato in seduta dall’assessora al bilancio Alessandra Sartore, alla presenza del dirigente dell’U.O. servizio finanziario e gestione entrate Stefano Baldoni e della responsabile degli uffici TARI di Gesenu SPA, Annalisa Maccarelli, deriva dal Piano Economico Finanziario (PEF) validato da AURI il 16 aprile 2024, in attuazione della normativa ARERA che disciplina i piani biennali 2024–2025.
L’aumento delle tariffe non è una scelta locale – ha spiegato Sartore – ma un adeguamento imposto a livello nazionale e recepito da tutti i Comuni italiani.
Nel caso di Perugia – ha continua l’assessora – le nuove tariffe erano già state approvate dalla precedente giunta Romizi con deliberazione consiliare n. 50 del 29 aprile 2024. L’incremento è pari al 6,02% per le utenze non domestiche e al 6,47% per quelle domestiche, dovuto in larga parte al rinvio al 2025 dei costi eccedenti del 2024, come previsto dalle soglie ARERA.
Il gettito complessivo previsto per il 2025 ammonta a 54.983.273,72 euro, parzialmente compensato da voci extra come il recupero dell’evasione fiscale e altre entrate accessorie.
La Giunta Ferdinandi ha varato misure di sostegno sociale:
L’assessora Sartore ha illustrato in commissione come l’intera copertura del servizio non gravi interamente sui cittadini, grazie a un sistema di risorse miste
Con la deliberazione ARERA n. 133 del 1° aprile 2025, è stata introdotta la componente perequativa UR3,a (6 euro per utenza) per finanziare il nuovo “bonus sociale rifiuti” rivolto agli utenti domestici in condizioni economiche disagiate (D.L. 124/2019, art. 57-bis).
La dirigente Gesenu, Annalisa Maccarelli, ha confermato in commissione che già nei primi mesi del 2025 sono stati recuperati 300.000 euro di evasione, ovvero un terzo dell’obiettivo annuale. Con il nuovo sistema di raccolta previsto a Ponte San Giovanni, si prevede un ulteriore miglioramento, grazie a: