Il poeta catartico di Zelig Circus in scena al Comunale di Todi sabato 5 aprile nello spettacolo “Non è stato facile cadere così in basso” Un invito al dialogo, alla discussione, al confronto. Un ricordo lontano nell'era che chiamiamo della comunicazione, quello proposto dal poeta catartico in “Non è stato facile cadere così in basso” in scena al Comunale di Todi sabato 5 aprile.Il comico-filosofo di Zelig Circus, Flavio Oreglio, condividerà con il pubblico i grandi temi da sempre a lui cari: filosofia, scienza e religione. Lo spettacolo “Non è stato facile cadere così in basso” tratto dall’omonimo libro di e con Flavio Oreglio, in collaborazione con Renato Sarti, altro non è che il secondo capitolo della saga “Siamo una massa di ignoranti. Parliamone”. Nel consueto stile “catartico” del poeta di Zelig, una fulminante riflessione sulle virtù e le degenerazioni dell’ignoranza. Scienza, filosofia e religione questi gli argomenti più che impegnati portati sul palco e discussi in chiave divertente e ironica. Un percorso filosofico, raccontato anche visivamente con le proiezioni di immagini di un ipotetico album dei ricordi, che analizza l'evoluzione della razionalità nella storia dell'uomo e che si conclude con la celebrazione del funerale della stessa, a indicare una pericolosa perdita di ideali della società di oggi.In una cornice scenografica scarna ed essenziale, Oreglio, grazie all’uso di un linguaggio umoristico semplice ed incisivo, riesce a dimostrare come si possa allo stesso tempo pensare giocando e giocare pensando. “Giocare con le cose parlandone rigorosamente è il modo più efficace per allontanarci dalla futilità dei banali discorsi quotidiani e per ritrovarci – con un preciso ordine mentale – in mille altri mondi di conoscenze e mille altre avventure della mente”, così Flavio Oreglio descrive il suo spettacolo. In “Non è stato facile cadere così in basso”, attraverso la comicità e la divulgazione, Oreglio mette in ridicolo l'ignoranza dell'uomo e le sue forme di presunta conoscenza. L’ignoranza è una cosa ben diversa dalla stupidità. L'ignoranza può essere transitoria e produttiva ma può anche essere irrimediabile. Esistono vari tipi di ignoranza: scolastica, socio-politica, filosofica. Cosa fare, dunque, in questa babele di ignoranze? Diffidare da qualsiasi verità assoluta è l’unica ricetta, confidando solo nel dibattito e nel dialogo: questo è quanto il poeta catartico ci suggerisce.Con Oreglio ritroviamo sul palco anche un quintetto folk, I Luf, che spezza i monologhi con momenti musicali cantati dallo stesso poeta catartico. Musica, immagini e poesia si uniscono così in un vortice sensoriale che contribuisce ad arricchire l'esperienza e a mantenere il ritmo a livelli di interesse costante.
LA POESIA CATARTICA DI OREGLIO A TODI
Mer, 02/04/2008 - 08:13