Da non confondere con il famoso gioco a cui si partecipa bendati tentando di colpire un contenitore di ceramica appeso e del quale ci parla addirittura Marco Polo nel suo “Il Milione”, la Pentolaccia di mare è uno di quei piatti le cui origini anch’esse sono da attribuire alla notte dei tempi.
Una pietanza dalle caratteristiche povere, dal gusto intenso, e dalla versatilità in cucina che la rendono tra i piatti cardine della tradizione culinaria italiana.
La sua nascita è da attribuire ai pescatori che saltavano in padella tutti i crostacei “imperfetti”, e quindi non conformi alla vendita, insieme a del pomodoro, dando vita così a una straordinaria commistione di profumi, sapori e colori.
Mettete a spurgare in acqua fresca salata le vongole e, intanto, una volta lavate andate a pulire bene le cozze togliendo loro il bisso – il filamento che le tiene attaccate.
A questo punto fate aprire sia le vongole che le cozze in padelle differenti senza aggiungere soffritti vari o vino.
Nel frattempo iniziate a lavare accuratamente le canocchie, i gamberoni, le code di gambero e i gamberi rosa – i gamberoni sono stati lasciati interi, chi li preferisce sgusciati e devenati può farlo tranquillamente.
Pulite anche i totani, vuotandone la sacca, e tagliandoli ad anelli abbastanza spessi.
Fate scaldare bene l’olio extra vergine di oliva in una padella antiaderente e appena pronto andate a soffriggere il battuto di cipolla, sedano e carota.
Una volta fatto stufare il soffritto aggiungete i totani e lasciate andare a fuoco vivo per 3/4 minuti.
A questo punto aggiungete le cozze e le vongole precedentemente aperte, senza la loro acqua di cottura, e lasciate andare per altri 3/4 minuti abbassando leggermente la fiamma.
Ora è arrivato il momento di aggiungere i nostri crostacei adagiandoli sopra i totani e i mitili, lasciandoli cuocere senza mescolarli insieme al mezzo bicchiere di aceto di vino.
Attendete che la base alcolica dell’aceto evapori completamente e aggiungete alla Padellaccia i pomodori “Camone” tagliati a cubetti, il rametto di rosmarino privato dei suoi aghi (che conferirà al piatto la nota aromatica), e un cucchiaio di polvere di paprika dolce e peperoncino – attenzione a non abusare del piccante perché andreste a coprire i sapori del pesce.
Coprite con un coperchio e aspettate 15 minuti, facendo andare la Padellaccia a fuoco moderato.
Adesso non vi resta che impiattare, magari con delle bruschette di pane o della polenta grigliata da mettere accanto, e riscoprire così la semplicità dei sapori di un tempo.
Buon appetito!
Ricetta nella versione del cuoco Giuseppe Cicciari, promossa da Il Peschereccio