Applausi anche dalla minoranza al sindaco Romizi che ha bacchettato la Regione (in particolare l’assessore Melasecche) per la “fuga in avanti” con l’Anas sul Nodino di Perugia. Un progetto sul quale è arrivato lo stop dalle comunità di Perugia e Torgiano, interessate dal tracciato della variante. Prima attraverso i Comitati cittadini. Poi con gli atti delle opposizioni. E infine anche con i rappresentanti dei partiti di maggioranza.
Un progetto, quello del Nodino, che comunque è tutt’altro che morto. Perché la variante viene ritenuta di interesse nazionale, nell’ottica di eliminare la strozzatura verso Roma, verso il nord (con la E45) e verso l’Adriatico (con la Perugia – Ancona). Interesse nazionale di fronte ai quali il “no”, ormai unanime, di Perugia e Torgiano e il ripensamento della Regione potrebbe non bastare per fermare l’opera, per la quale l’Anas sta lavorando al progetto esecutivo, che dovrebbe essere pronto entro tre mesi.
“Noi del centrosinistra – rivendica dai banchi dell’opposizione Giuliano Giubilei – abbiamo presentato un documento che denuncia come inutile e devastante quest’opera. Ci è venuto dietro tutto il centrodestra, che ha votato il nostro ordine del giorno. Incomprensibile, invece, l’astensione di una consigliera 5 Stelle. La sorpresa – positiva, che ho apprezzato molto e l’ho detto nel mio intervento – è stata l’irritazione e la rabbia dimostrate del sindaco Romizi, che ha accusato l’assessore regionale Melasecche di mancanza di serietà”.
Ma la battaglia contro il Nodino non è terminata. “Ora c’è bisogno di una forte mobilitazione dei territori – prosegue Giubilei – per impedire che quest’opera vada in porto”.
I Gruppi consiliari Partito Democratico, Idee Persone Perugia, Rete Civica Giubilei chiedono che venga abbandonato il progetto, “un’infrastruttura – scrivono – che sarebbe devastante, oltre che inutile, per un’area ad alto valore ambientale ed economico del territorio comunale”. Sottolineando l’inadeguatezza di un’opera il cui progetto risale a circa 20 anni fa.
Resta il problema del traffico, che si concentra intorno alle 9 e alle 18, nelle rampe che si distaccano a Ponte San Giovanni per Perugia, e a Collestrada per Assisi-Foligno la sera. Da risolvere, secondo il centrosinistra, mettendo in campo interventi “che rispondano ai principi di sviluppo sostenibile e attuino una transizione ecologica autentica, in linea con quanto richiesto dal piano Next Generation EU”.
Tra le proposte avanzate, migliorare la viabilità provinciale ed interregionale intorno all’area perugina, sfruttare in maniera adeguata le sedi stradali attuali, e soprattutto riorganizzare il sistema pubblico dei trasporti, per renderlo più efficiente ed efficace.