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LA DESTRA NON SI ARRENDE, NUOVA INIZIATIVA DI AZIONE UNIVERSITARIA CONTRO L'INTITOLAZIONE ALL'EX PARTIGIANO ALFREDO FILIPPONI DI UNA ROTONDA DELLA CITTA': “IERI SICARI OGGI EROI”

Lu. Bi.

Dopo le polemiche che aveva sollevato Forza Nuova sull'intitolazione di un passaggio pedonale a Piediluco a Mario Filipponi, affiggendo dei manifesti sulla porta della sede del Partito Democratico di Terni, una nuova iniziativa è stata intrapresa dai 'cugini' di Azione Universitaria, blocco studentesco legato al Pdl e An. Questo volta il bersaglio di cartelli 'nostalgici' è Alfredo Filipponi, uno degli ex comandanti della 'Brigata Gramsci' (cellula partigiana particolarmente attiva nelle zone di Terni, Piediluco, Marmore e Leonessa duranti la lotta antifascista) e conosciuto col nome di battaglia 'Pasquale', al quale, lo scorso 25 aprile, era stata intitolata una rotonda della città. Leggiamo il comunicato di Azione Universitaria: “La vicenda dei ‘Filipponi’ ha sollevato un vero polverone: dopo le dure critiche rivolte al Comune da un’ altra sigla della destra ternana, anche Azione Universitaria (movimento vicino all’area AN-PdL) prende posizione: “IERI CRIMINALI OGGI EROI”
“La decisione dell’Ufficio toponomastico – fanno sapere da Azione Universitaria – lascia davvero amareggiati e perplessi: i crimini commessi da elementi della Brigata ‘Gramsci’ sono ampliamente documentati, eppure sembra quasi che nessuno sappia, o voglia sapere”.
Lo scorso 25 Aprile la rotatoria tra ponte Garibaldi e via Lungo Nera è stata dedicata ufficialmente ad Alfredo Filipponi, comandante della brigata.
Ancora Azione Universitaria: “Incomprensibile il fatto che l’amministrazione locale non abbia voluto approfondire la storia recente della città, accertando il passato di personaggi, come Alfredo e Mario Filipponi, certamente non cristallini”.
A Terni, dunque, si onorano delinquenti? “A Terni – sostiene AU – si legge poco e ci si affida troppo alla memoria di partito. Rifiutare figure come Filipponi non significa oltraggiare la Resistenza, al contrario vuol dire saper scindere chi si è battuto con onestà per la collettività da chi ha difeso interessi prettamente personali o politici”.

(Articolo modificato il 25/05 h. 12.15)