La compagnia tetrale 'Al Castello' ha vinto il festival Maschera d’Oro di Vicenza, una delle manifestazioni più prestigiose del panorama nazionale giunto all XXVI edizione. Gli attori, guidati dal regista Claudio Pesaresi, hanno trionfato con lo spettacolo “Il Crogiuolo” di Arthur Miller. Una vittoria davvero prestigiosa per il gruppo teatrale folignate, che da anni si esibisce nel folignate e in tantissimi festival in tutta Italia.
Prestigiosa esibizione – Alla soddisfazione si unisce un grande onore: conquistando il primo posto infatti, la compagnia si è aggiudicata l’opportunità di esibirsi presso il teatro Olimpico di Vicenza ideato da Andrea Palladio e realizzato nel 1583. La compagnia folignate tornerà a Vicenza il 24 maggio e replicherà proprio “Il Crogiuolo”.
Il giudizio ufficiale – La giuria che ha assegnato il premio si è così espressa nella motivazione: “Di un testo difficile e pieno di rimandi, la compagnia ha evidenziato la complessità e la tensione inestinguibile, con presenze attoriali di grande rilievo e una regia attenta e sensibilissima. Privilegiando i comportamenti isterici di una comunità che nella paura e nel pregiudizio dilapida la propria umanità, la formazione non ha mai trascurato nemmeno il dramma psicologico e morale dei singoli. Complice inoltre una scenografia tanto semplice quanto funzionale ed evocativa, essa ha saputo dare unità al dramma, offrendo – nell’insieme così ottenuto – una significativa testimonianza di teatro di grande passione civile”.
Tensione emotiva – Il testo di Arthur Miller è la storia della caccia alle streghe: streghe di ieri, di oggi e di domani. Un concentrato di emozioni, paure, sospiri, grida e silenzi. La regia di Claudio Pesaresi porta sul palcoscenico uno spettacolo che sorprende e interroga il pubblico. Il Crogiuolo è come un pugno che strizza la bocca dello stomaco e lascia lo spettatore ritto sulla sedia per due ore. Una tensione emotiva tutta rivolta alla vicenda, al suo sviluppo, al destino dei personaggi. Emozioni forti, riflessioni profonde sono certamente quelle che scaturiscono da questo lavoro di altissima intensità drammatica.
Valenza metaforica – Proprio per questa fortissima valenza metaforica e per il suo significato straordinariamente attuale, Claudio Pesaresi ha scelto di non contestualizzare lo spettacolo. I personaggi sono quelli ideati da Miller, ma l’adattamento vuole creare un luogo senza tempo. Costumi e scenografie sembrano fluttuare in un non tempo, che forse è proprio quello della coscienza di ogni spettatore che davanti a questo spettacolo dialoga con le proprie intolleranze e le proprie superstizioni.