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La chiusura della pasticceria Sandri finisce sul Corriere della Sera

E la vicenda Sandri passò alle cronache nazionali, non senza ricadute sulla politica locale. La chiusura della storica pasticceria di Corso Vannucci è finita sulle colonne del Corriere della Sera con un'aspra criticadi Galli della Loggia. Il primo ad intervenire è stato il consigliere comunale del Pdl Leonardo Varasano: “La città come ha rilevato lo storico tra i più importanti a livello nazionale soffre per politiche urbane demenziali e per l'arroganza distruttrice della gente nova, quasi sempre di origine politica. Come non concordare con Galli della Loggia?”.

Per Varasano “Lo stato di salute della città, portato alla ribalta nazionale, è sotto gli occhi di tutti. Chiunque abbia un minimo di onestà intellettuale – continua il consigliere Pdl – non può negare le gravi difficoltà in cui da tempo annaspa la città: difficoltà economiche, difficoltà principalmente di origine politica e amministrativa. Perugia, come e più di altre città italiane, ha bisogno, come scrive Galli della Loggia di convinzione, fiducia, coraggio. Servono modi e gesti inediti, servono segni emozionanti di rottura. Perugia ha bisogno di scuotersi. Ha bisogno di alternanza politica”.

Il titolo al pezzo di Galli della Loggia parla chiaro: “C'era una volta un bel paese”, nelle riche parla di “un sogno che sembra finito: dappertutto, da Nord a Sud, non si contano le fabbriche ormai silenziose, così come non si contano lungo le strade le saracinesche abbassate dei negozi chiusi”. E la pasticceri Sandri diventa un esempio: Ernesto Galli della Loggia, che dice di conoscere bene Perugia “per averci insegnato a lungo”, e descrive “un centro storico ormai semideserto, il costo del lavoro troppo alto, un livello qualitativo che ormai è richiesto da un sempre minor numero di clienti”.