La Banda dei carabinieri a Spoleto per celebrare la vita - Tuttoggi.info

La Banda dei carabinieri a Spoleto per celebrare la vita

Sara Fratepietro

La Banda dei carabinieri a Spoleto per celebrare la vita

Esibizione della banda musicale dell'Arma per l'evento promosso da Archidiocesi e reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale. Presenti i vertici della Benemerita
Dom, 07/02/2016 - 18:10

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La splendida esecuzione di brani classici, ma anche più moderni, da parte della Banda musicale dell’Arma dei carabinieri ha fatto da cornice venerdì pomeriggio all’evento “Racconta la vita”, l’ormai tradizionale momento di riflessione promosso dall’Archidiocesi di Spoleto-Norcia, in collaborazione con il reparto di ginecologia ed ostetricia dell’ospedale San Matteo degli Infermi, in occasione della Giornata della Vita. Il teatro Nuovo “Gian Carlo Menotti” era completamente pieno per assistere all’iniziativa che ha visto il racconto di testimonianze che sono un vero e proprio inno alla vita intervallate da una formazione ridotta della Banda dell’Arma, composta da circa 50 musicisti dei circa 100 che compongono normalmente l’ensemble. A dirigere magistralmente l’esibizione è stato il tenente colonnello Massimo Martinelli. Tra le musiche eseguite ci sono state quelle di Charles Gounod, Giuseppe Verdi, Nick Glennie-Smith, Edward Elgar, Massimo Martinelli, Ennio Morricone, Cesare Dobici, Domenico Fantini, Luigi Cirenei, Michele Novaro. A concludere la serata sono stati l’Inno dei carabinieri e l’Inno di Mameli, che hanno visto entrambi tutti i presenti in piedi.

Pubblico illustre – A fare gli onori di casa sono stati l’arcivescovo Renato Boccardo e il primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia del nosocomio cittadino, il dottor Fabrizio Damiani. L’evento ha visto la partecipazione del comandante generale dell’Arma dei carabinieri, il generale Tullio Del Sette, nativo di Bevagna e legato a Spoleto dove guidò la Compagnia dei carabinieri cittadina negli anni ’70. Proprio alcuni suoi sottoposti di allora erano presenti in teatro ed al termine dell’iniziativa hanno voluto scattare una foto ricordo con il generale Del Sette. In teatro erano presenti molti importanti rappresentanti istituzionali e dell’Arma. C’erano il vice comandante dell’Arma e comandante interregionale carabinieri “Pogdora”, generale Vincenzo Giuliani, il comandante della Legione Umbria, generale Francesco Benedetto, il comandante provinciale di Perugia dei carabinieri, colonnello Cosimo Fiore, il sottosegretario al ministero degli Interni Gianpiero Bocci ed i prefetti di Perugia, Raffaele Cannizzaro, e Terni, Angela Pagliuca ed il sindaco di Spoleto Fabrizio Cardarelli. Durante il pomeriggio in teatro è arrivata anche una parte del cast e della troupe della fiction Don Matteo, tra cui gli attori Terence Hill e Natalie Guetta. “La presenza tra noi del comandante generale dei carabinieri, nativo di Bevagna e dunque “dei nostri”, – ha detto l’arcivescovo Boccardo – offre a me e a tutti la grata occasione per esprimere ammirazione e riconoscenza per quanto i carabinieri fanno, in Italia e all’estero, per la promozione della giustizia e la difesa della pace”.

Elogio della famiglia – A condurre il pomeriggio è stata la giornalista Rai Benedetta Rinaldi. L’arcivescovo Boccardo ha spiegato il significato dell’appuntamento: “È un omaggio che vogliamo rendere innanzitutto ai bambini nati nel corso dell’anno 2015 presso l’Ospedale di Spoleto, ai bambini che, come tutti i bambini in Italia e nel mondo, hanno il diritto di avere un papà e una mamma e di crescere in una famiglia costituita da un uomo e una donna uniti da un patto coniugale stabile, giuridicamente riconosciuto e aperto alla vita. È la famiglia così concepita – cioè “società naturale fondata sul matrimonio”, come afferma la Costituzione italiana (cf art. 29) – che costituisce il fondamento della società ed assicura alle giovani generazioni un ambito educativo sano ed equilibrato”. Il primario Fabrizio Damiani ha invece pubblicamente ribadito il massimo impegno, suo e dei suoi collaboratori, per un servizio sempre più qualificato e all’avanguardia del punto nascita spoletino. Monsignor Boccardo, prima di lasciare spazio alle testimonianze e al concerto, ha consegnato una targa ricordo ai figli di Maria Erminia Guglielmo, ostetrica dell’ospedale di Spoleto scomparsa qualche tempo fa: “La ricordiamo – ha detto il vescovo – per il suo entusiasmo e la sua passione a favore della vita e per il suo impegno nel realizzare con noi questa Giornata”.

Le testimonianze – La prima testimonianza è stata di suor Ottavina Bressanin, superiora dell’Istituto Nazareno di Spoleto. Ha raccontato come la vita di una bambina in Guatemala (con la mamma drogata e prostituta che per tener calma la figlia metteva nel biberon sostanze stupefacenti) e di una persona anziana giunta al Nazareno qualche anno fa (proveniva dalla montagna, viveva sola in una casa simile ad una stalla, non era abituata a relazionarsi con il prossimo; insomma, non sapeva cosa volesse dire civilizzazione) siano rifiorite grazie all’accoglienza delle suore “figlie” del beato Pietro Bonilli e alla vita comunitaria. Poi, è stata la volta di Farat, ragazzo del Pakistan ospite della Caritas a S. Giovanni al Prugneto (Perugia), in Italia dal primo ottobre 2015. Fa parte di quei ragazzi che hanno attraversato le frontiere a piedi, i cosiddetti camminatori d’Europa. Don Fabrizio Maniezzo, sacerdote dell’archidiocesi di Spoleto-Norcia, parroco di Castel Ritaldi e Castel S. Giovanni di Castel Ritaldi, invece, ha raccontato dei tre ictus che lo hanno colpito nel giugno 2015 e di come un prete, in genere chiamato a consolare gli altri, affronta le prove della vita. Maria Bernardetta Salciarini, di Gubbio, dal settembre 1974 al settembre 2011 ha svolto il suo servizio professionale presso l’Alveare del Monastero di Santa Rita a Cascia, prima come assistente sociale, poi come direttrice, raccontando la sua esperienza e parlando di questa importante realtà. Mentre Giorgio Pallucco, direttore della Caritas diocesana, accompagnato dalla figlioletta, ha parlato della Mensa della Misericordia, nata esattamente 20 anni fa.

I gemelli suicidi lo stesso giorno – La testimonianza più toccante è stata però quella di Anna Maria Poletti, di Foligno: il 19 agosto 1991 due dei suoi quattro figli, i gemelli Federico e Massimiliano, di 20 anni, si tolsero la vita. Fu per lei un duro colpo, soprattutto il farsi forza per essere da esempio agli altri due figli. “A distanza di questi interminabili 25 anni – ha raccontato la donna, che sta scrivendo un libro su questo – prego tanto, ancora, sempre; prego Dio di darmi la forza di andare avanti per testimoniare ai ragazzi di avere il coraggio di vivere nonostante le avversità, perché la vita offre anche cose stupende. Federico e Massimiliano mi mancano molto, ma nel mio cuore c’è posto per “altri” figli, per chi è solo, per chi è desideroso di vivere, per chi non ha vicino a sé chi li ami”.

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