E' botta e risposta sulla Commissione controllo e garanzia: non si è fatta attendere infatti, l'articolata replica di Giovanni Patriarchi, capogruppo del Partito Democratico, a Stefania Filipponi di Impegno Civile. “Nella scorsa seduta del Consiglio comunale la maggioranza si è astenuta sulla proposta di modifica dello statuto comunale che avrebbe portato all'istituzione della Commissione di controllo e garanzia – fa sapere l'esponente di centrosinistra – ma è bene ricordare che sia il Pd che l'intera maggioranza, si sono sono sempre dichiarati favorevoli alla sua istituzione, quale strumento di garanzia a disposizione di tutto il Consiglio comunale e dei cittadini, non solo delle minoranze. Tale posizione – spiega ancora Patriarchi – è testimoniata dall’atteggiamento costruttivo che i consiglieri di maggioranza hanno sempre tenuto nei lavori della Commissione statuto. Questa maggioranza -tiene a precisare – ha sempre creduto ad una riforma dello Statuto comunale, che fosse coerente e fatta in modo condiviso. Tutto ciò è stato vero fino ad un pezzo del percorso – sottolinea il capogruppo piddino – fino al voto unanime per l’istituzione della Commissione di controllo. A quel punto la maggioranza ha chiesto che la Commissione bilancio, ora coordinata dall’opposizione, torni ad essere ad appannaggio della maggioranza, come succede ovunque – viene ricordato nella nota stampa – proprio perché le funzioni di garanzia verrebbero svolte dalla commissione di controllo. In questo caso le opposizioni sarebbero tutelate anche presiedendo la commissione Statuto, che ricordiamo, è quella che scrive le regole. Questa era la nostra proposta che ha una sua coerenza e legittimità. Viceversa, quando si è trattato di condividere quest’ultimo pezzo di percorso, le opposizioni si sono comportate diversamente – attacca Patriarchi – dimostrando, sia un’incapacità a fare riforme condivise, sia la volontà di guardare solamente alla propria convenienza. Non c’è quindi alcuna questione di poltrone, come qualcuno vuol far credere – incalza – ed è veramente inaccettabile e sgradevole questo atteggiamento che tende a distorcere la verità. La maggioranza non ha condiviso due elementi: quello riguardante il metodo con cui si è terminato il percorso e quello afferente al merito della proposta finale. Sono solo queste le motivazioni che ci hanno portato ad astenerci. Siamo pronti in qualsiasi momento a tornare in commissione, terminare il lavoro in maniera adeguata – conclude Patriarchi – ed istituire così la Commissione di controllo e garanzia”.