Durante l’approfondimento dell’ultimo Bilancio di previsione è spuntata la famigerata “tassa di soggiorno”, un balzello sui turisti che dal 2019 potrebbe essere applicata anche a coloro che soggiorneranno a Città di Castello. Molti Comuni italiani e umbri hanno deciso di adottarla e, come dichiara il capogruppo di Tiferno Insieme Nicola Morini, “anche il nostro sarebbe legittimato a farlo se non fosse per il fatto che da noi il turismo rappresenta un volano economico ancora da sviluppare“.
“Più volte abbiamo sottolineato – ha ribadito Morini – come il nostro territorio, in valori relativi e assoluti, rappresenti il fanalino di coda in Umbria (davanti solo al comprensorio amerino). Anche nel 2017 a fronte di un aumento del + 1,82% di arrivi si è registrato un calo del -11,3% delle presenze che rappresentano il vero dato economico di permanenza dei turisti nella nostra città e nelle nostre strutture. Il dato relativo agli stranieri, la “fetta” forse più appetibile, è del tutto negativo: -4,39% negli arrivi e -9,28% nelle presenze“.
Limitarsi ad applicare una “tassa”, per quanto legittima, al momento andrebbe semplicemente a rincarare i costi di permanenza nel nostro territorio dei turisti, con il rischio favorirne lo spostamento in altri territori di Umbria e Toscana. Sarebbe utile in via prioritaria sviluppare un piano di intervento che renda la nostra città come meta turistica realmente appetibile nella scena nazionale e internazionale.
“La ripartenza di Fontecchio – aggiunge il consigliere di opposizione – darà un sicuro impulso alla ripresa del flusso turistico calato di decine di migliaia di presenze negli ultimi anni ma questa va sostenuta“. Per tale motivo Tiferno Insieme ha presentato un’interpellanza per chiedere alla Giunta di continuare il lavoro avviato in Commissione Programmazione Economica affinché, dopo aver analizzato i dati dei flussi, si possa interpellare anche gli attori dell’offerta turistica locale, per favorire un confronto sul piano dell’analisi e della proposta.
“In un momento di crisi di tradizionali settori economici locali – conclude Morini – il turismo può rappresentare un nuovo momento di sviluppo. La Giunta locale è chiamata da tempo a fare delle scelte strutturando un piano di intervento specifico cui anche l’opposizione è pronta a dare il proprio leale contributo”.