Le accuse sono di lesioni personali stradali e fuga del conducente | La donna avrebbe ammesso di essere stata alla guida quel giorno ma sarebbe stata convinta di aver colpito un animale
A quasi 20 giorni dall’incidente arriva finalmente la svolta nelle indagini sull’auto pirata che ha investito, lo scorso 16 gennaio, un 20enne di Gualdo Tadino, ritrovato il giorno dopo in un fosso in gravi condizioni.
Una 53enne originaria di Foligno è infatti indagata dalla Procura di Perugia con le accuse di lesioni personali stradali gravissime e fuga del conducente. La donna è stata identificata dopo aver portato la sua utilitaria semi distrutta nella parte anteriore in una carrozzeria gualdese. Alcuni dei danni erano stati da subito ritenuti compatibili con un investimento.
Durante l’interrogatorio la 53enne avrebbe ammesso al magistrato di essere stata proprio lei alla guida dell’auto quel pomeriggio: di ritorno dal lavoro, lungo via Pertini (nella foto), avrebbe sentito un forte rumore ma, complice la giornata di pioggia intensa che aveva reso la strada molto scivolosa e la visibilità minima, sarebbe stata convinta di aver colpito un animale.
Intanto il giovane investito – Leonard Tomassini – rimane ancora ricoverato in terapia intensiva. Il ragazzo, quel 16 gennaio, stava andando a piedi a fare le pulizie (impiego che svolge per pagarsi gli studi) in un ufficio lungo via Pertini. L’ultimo contatto telefonico con la madre era stato alle 17.30. Il 20enne sarebbe stato investito proprio intorno a quell’ora e trascinato per una decina di metri, finendo nel fosso in coma, con un’emorragia cerebrale e fratture ad una gamba.
Il ritrovamento è avvenuto solo la mattina dopo intorno alle 11.30 grazie ad un passante che ha notato una scarpa sul ciglio della strada. Il ragazzo, dopo un’intera notte all’addiaccio e in quelle condizioni, era anche in stato di ipotermia ma miracolosamente vivo.