Da una recente indagine dell’Istat è emerso che solo 6 italiani su 10 utilizza i servizi del web. Una percentuale notevolmente cresciuta nell’ultimo decennio, ma che tuttavia posiziona il nostro paese al penultimo posto della classifica fra le nazioni facenti parte dell’Unione Europea. Se si entra nel merito del dato emerge che le motivazioni che spingono ad andare sulla “rete” sono soprattutto i giochi online e i servizi di internet banking.
Quest’ultimo dato risulta essere molto interessante, considerato il fatto che l’italiano medio è piuttosto legato alle tradizioni, ma nonostante questo ha mostrato una grande capacità di sapersi adattare rapidamente alle condizioni che permettono di ottenere un maggior risparmio diretto e indiretto.
La crisi delle banche e il bisogno di sicurezza
Tra i fattori che hanno accelerato il processo di digitalizzazione dei servizi finanziari in Italia, un posto d’onore è occupato dalle palesi difficoltà che hanno e che stanno manifestando alcune banche, spesso evitabili se non fosse venuta meno la dovuta trasparenza. Grazie al web e al maggior controllo esercitabile anche con il mobile banking, scegliendo conti online e sistemi di pagamento sicuri ma allo stesso tempo low cost, si ottengono grandi vantaggi sotto tutti i punti di vista, compresi la comodità e il notevole risparmio di tempo.
Al bisogno di comodità, sicurezza e maggior controllo si aggiunge anche quello dettato dalla necessità di trovare nuove forme di investimento, con possibilità di rendimento migliori rispetto a quelle proposte da un mercato che languisce dietro a tassi ormai fermi ai minimi storici da diversi mesi. Il periodo di profonda difficoltà degli strumenti finanziari tradizionali, utilizzati anche nel trading online, hanno dato una forte spinta a nuove forme di investimento, che hanno saputo trarre forza anche dall’aspetto “social” e di condivisione del network. Un esempio lo abbiamo con il social trading oltre che con la rapida diffusione di alcuni derivati tra cui le opzioni binarie, i cfd ed ovviamente il forex.
Regolamentazione e tutela degli investitori
I broker che si sono affermati da diversi anni hanno consolidato la propria posizione sul mercato dimostrando anche nei fatti di essere affidabili, sicuri, oltre che ovviamente regolamentati. Ma come essere sicuri? Per sapere se un broker sia o meno autorizzato nell’offerta dei servizi finanziari che propone è sufficiente andare a controllare che sia riportato in modo coerente il numero di licenza rilasciato dall’autorità competente nel Paese in cui la società di investimento ha sede legale (ad esempio la Consob per l’Italia, la Cysec per Cipro, ecc).
Fatto questo è necessario procedere ad un’analisi più approfondita e cercare di capire anche se quel broker autorizzato sia anche affidabile. Questo tipo di informazioni si trova solo confrontando i forum degli utenti con le recensioni di siti affidabili e indipendenti. Ad esempio nella recensione di Plus500 su Migliorcontocorrente.org sono racchiuse tutte le principali opinioni che i trader hanno espresso nei form di settore.
Dove conviene investire online?
Nel web le opportunità “ufficiali” non mancano, ma è fondamentale scegliere di investire su strumenti verso i quali sia stata sviluppata una buona conoscenza dello strumento, delle strategie e delle tecniche da utilizzare per non lasciare le scelte al caso. Il problema infatti non sta nella reale possibilità (o meno) di guadagnare con il forex, le opzioni binarie o il trading azionario, ma nell’impegno, anche dal punto di vista della formazione, e nella costanza con cui semplicemente si sceglierà di investire. Se le premesse sono queste, con il giusto tempo arriverà sicuramente anche il guadagno.