Salute & Benessere

Intervento alla testa e trombosi alla gamba in gravidanza, ma Cristina e Lorenzo superano tutte le difficoltà

E’ stata una gravidanza irta di ostacoli quella di Cristina, parrucchiera 29enne di Foligno, ma alla fine lei ed il suo piccolo Lorenzo, nato tre giorni fa, li hanno superati tutti e stanno bene. Il bimbo, venuto alla luce il 13 agosto, pesa 3,7 kg ed è la gioia dei suoi genitori, dopo mesi di preoccupazioni per la salute della sua mamma.

Quello di Cristina, infatti, è stato un parto non facile, seguito a mesi complicati. Ed ora che mamma e figlio sono tornati a casa, la neo mamma ha voluto raccontare la sua gioia.

Quando a poche settimane dalla fine della gravidanza il ginecologo di fiducia le ha diagnosticato una trombosi ad una gamba, Cristina ha avuto un lungo momento di sconforto. A marzo aveva già dovuto subire un delicatissimo intervento chirurgico alla testa, eseguito  dal dottor Mohammed Hammam ed era ragionevole pensare che da lì in avanti tutto sarebbe filato liscio. Ed invece, qualche mese dopo, un altro ricovero in ospedale non previsto, l’angoscia che il sogno di dare alla luce un figlio si sarebbe spezzato.

“I medici di Perugia – racconta Cristina – si sono presi cura di me quando mi è stato diagnosticato un aneurisma cerebrale con alto rischio di emorragia cerebrale e quando già contavo i giorni per la nascita di Lorenzo. Invece una trombosi ad una gamba ha cambiato il quadro clinico e costretto il ginecologo ad optare per un parto indotto“.

Il primo grave problema è stato infatti un aneurisma cerebrale. “La situazione si presentò subito in tutta la sua gravità nei primi mesi di gravidanza – ricorda Giorgio Epicoco, direttore della ginecologia del Santa Maria della Misericordia – e costituimmo un gruppo multidisciplinare con ostetrici, neurochirurgo, radiologo interventista, anestesista e responsabile della radioprotezione per decidere la soluzione migliore. Si decise per una embolizzazione endovascolare sotto guida radiologica”.

Era il 7 marzo e il dottor Hammam aveva assicurato a Cristina che non ci sarebbe stato bisogno neppure del taglio cesareo. Da quel momento la gravidanza procede regolarmente, finché a quando, qualche mese dopo, alla 29enne non viene diagnosticata una trombosi alla gamba, che la costringe ad iniziare una terapia con eparina.

“In relazione al rischio emorragico abbiamo dovuto programmare travaglio e parto, – spiega il dottor Epicoco – visto che l’eparina deve essere sospesa almeno per 24 ore”. Viene quindi indotto il travaglio con mezzi meccanici, durato per oltre un giorno e mezzo, ma alla fine – erano passate da poco le 17 di martedì 13 agosto – Lorenzo viene alla luce.

“La gioia del mio bambino – racconta ora Cristina – ha cancellato in un attimo sofferenze e sconforto, ho realizzato di essere la donna più felice al mondo e ora dico grazie di cuore a Lucrezia Petretta, l’ostetrica che ha avuto una pazienza infinita e mi ha dato un supporto psicologico straordinario. Dico grazie al dottor Hammam, che è arrivato poco ore dopo il parto e mi ha fatto piangere di commozione quando ha voluto prendere Lorenzo tra le braccia. E poi il dottor Epicoco, paziente alla massima potenza, sempre capace di trasmettere fiducia. Ecco, quello che ha colpito di più me e il mio compagno Michele è stata la grande umanità dei medici e del personale infermieristico. Professionisti ma al tempo stesso persone con la ‘p’ maiuscola. Il nome da dare al nostro bambino lo avevamo deciso da tempo, ma quando mi hanno ricordato che è anche uno dei santi patroni di Perugia, ne siamo stati felici. Porteremo tutti e per sempre nel nostro cuore”.