“Sempre più internet si presta ad essere la nuova frontiera del crimine per la sua velocità di trasmissione e per la possibilità di anonimato”. E’ l’allarme lanciato dal procuratore generale della Corte di appello di Perugia, Sergio Sottani, in occasione della cerimonia di apertura dell’anno giudiziario. Aumentano infatti i reati in materia informatica, che richiedono anche un nuovo approccio investigativo.
In “costante aumento” anche gli incidenti sul lavoro. Anche quelli di minore entità, che spesso quindi non vengono riportati nelle cronache. Il procuratore generale chiede quindi un impegno delle Procure nella prevenzione degli infortuni sul lavoro, così come nella violazione delle norme sulla circolazione stradale.
Definita “inquietante” la situazione della criminalità minorile, “espressione – afferma il procuratore generale – di un disagio che da anni investe la regione”.
Aumentano, anche se in modo lieve, i procedimenti per reati contro le donne, per maltrattamenti e stalking. Un tema sul quale la Procura generale lo scorso dicembre ha organizzato anche un incontro formativo con i magistrati requirenti del distretto.
Non si segnalano particolari situazioni di radicamento di mafue e criminalità organizzata. Tuttavia l’Umbria deve fare attenzione, perché proprio per la sua immagine di “zona franca” si presta ad operazioni di riciclaggio e reimpiego di denari provenienti da attività illecita.
Così come non sembrano essere radicate vere e proprie mafie etniche, quanto gruppi criminali di matrice etnica che gestiscono furti, spaccio di droga e prostituzione.
L’emergenza Covid ha creato dei problemi anche negli uffici giudiziari. Che si aggiungono a quelli di cui soffre la giustizia, anche in Umbria. Quanto ai fondi del Pnrr, Sottani ritiene prioritari quelli per la nuova sede degli uffici perugini. Mentre per quanto riguarda l’assunzione dei 107 addetti all’Ufficio per il processo, si rileva come la scelta del Governo abbia penalizzato le Procure: “La situazione del personale amministrativo negli uffici requirenti -rileva il procuratore generale – risulta ancora critica e le scoperture più vistose riguardano gli organici della Procura Generale e degli uffici giudiziari spoletini”.
Gli istituti penitenziari soffrono di “sovraffollamento”. Ma il procuratore generale Sottani guarda anche all’effettività della pena, ricordando come un particolare impulso sia stato dato “con la creazione di un’articolazione volta al rintraccio di soggetti latitanti”.