Stessa storia, stesso sport, stesso vizio. In Umbria, ancora una volta, si torna prepotentemente a parlare dell’ennesimo caso di razzismo legato al mondo del calcio. Un periodo non certo roseo dati anche i nomi illustri coinvolti nelle categorie superiori, dal recentissimo caso Sarri-Mancini al più “fresco” De Rossi-Mandzukic (durante Juventus-Roma di ieri sera). Stavolta, però, la gara finita nell’occhio del ciclone è quella giocata ieri pomeriggio fra Atletico Orte e Assisi, valida per la 19esima giornata del girone B di Promozione umbra.
A scatenare il caos, questa volta, sarebbe stata un’esultanza sopra le righe del giocatore assisano Mohcine Berradi, autore, tra l’altro, di una doppietta. La provocazione dell’attaccante avrebbe a quel punto innescato la furiosa reazione dei laziali.
Secondo quanto riferito dal direttore generale dell’Assisi Stefano De Francesco in un comunicato, sarebbe stato lo stesso tecnico dell’Orte Alessandro Cavalli a insultare l’attaccante, “dicendogli sporco negro di m…, te la sei cercata e adesso non torni a casa”. “Berradi, ragazzo del 1997, – ha aggiunto De Francesco – è stato poi fatto oggetto di sputi da parte dei giocatori avversari e a fine partita, per difenderlo, siamo stati costretti ad uscire tutti insieme dallo spogliatoio dopo mezzora”.
Anche il capitano dell’Assisi, Enrico Ciani, ha detto la sua sull’accaduto: “Sinceramente non saprei dire da chi siano partiti gli insulti. Mohcine può aver sbagliato nell’esultare davanti alla panchina dell’Atletico Orte, dopo aver firmato il gol del 2-2, mandando gli avversari a quel paese, ma da qui a insultarlo dicendogli sporco negro di m…, te la sei cercata e non torni a casa, ce ne passa. Tre giocatori dell’Atletico Orte poi gli hanno sputato, senza dimenticare che a fine partita siamo dovuti uscire tutti insieme dallo spogliatoio per proteggerlo. Cose come queste non si possono vedere e non dovrebbero esistere sui campi da calcio“.
L’Atletico Orte, dopo le pesanti accuse ai suoi giocatori e al suo tecnico, si è difesa con il seguente comunicato: “Abbiamo subito in campo la rottura del setto nasale ad opera di una volontaria gomitata di un tesserato dell’Assisi; abbiamo subito l’offesa da un giocatore (colui che ha pareggiato) dell’Assisi che, ottenuto il pareggio, veniva veementemente verso la nostra panchina provocando tutti i nostri tesserati con il classico gesto dell’ombrello, reiterato più volte […] percepito che, pur avendo avuto tali comportamenti, l’Assisi intende mettere in bocca ad alcuni nostri tesserati, segnatamente il nostro allenatore, frasi ingiuriose mai pronunciate, avendo una pletora di testimoni pronti a confermare tale circostanza, laddove dovessero essere pubblicate dichiarazioni in tal senso, saremo pronti a denunciare per calunnia chi si sarà reso responsabile di tale dichiarazioni, e per responsabilità oggettiva gli organi di stampa che si dovessero prestare a questo”.