"Sono già stato a Spoleto e sono tutti bei ricordi. Torno volentieri in questa realtà ed ho la sensazione di entrare in una famiglia."
L’Aula Penale presso il Tribunale di Spoleto era straordinariamente gremita questa mattina, 15 febbraio, in occasione della cerimonia di insediamento nel ruolo del nuovo Procuratore della Repubblica di Spoleto, Dott. Claudio Cicchella.
Il magistrato era accompagnato dal Procuratore facente funzione, Dott. Vincenzo Ferrigno e dal Procuratore Generale, Sergio Sottani.
In aula presenti tutti i vertici dell’avvocatura spoletina, delle Forze dell’Ordine (Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza) ed anche buona parte del personale amministrativo. L’arrivo del Dott. Cicchella era molto atteso perchè capita in un momento decisamente delicato del ruolo operativo della Procura di Spoleto.
Non è un caso che dopo la firma della presa di possesso, avvenuta nelle mani del Presidente del Tribunale, Silvio Magrini Alunno, in ogni intervento di saluto nei confronti del nuovo Procuratore il tema di fondo sia stato quello relativo alla mancanza di personale nel settore amministrativo, ma anche nei ruoli della magistratura. Più volte si è detto e scritto che nei fatti, dopo la riforma della geografia giudiziaria nel 2014 in Umbria, uno dei territori più vasti dal punto di vista operativo – dopo l’accorpamento- è risultato proprio quello afferente alla Procura della Repubblica. E non solo: recentemente sono state poste in evidenza anche le difficoltà dell’Ufficio di Sorveglianza presso il Tribunale che ha una giurisdizione decisamente importante (più di mille detenuti ristretti nei Penitenziari di Spoleto, Terni ed Orvieto) a fronte di 3 sole unità operative ed un dirigente.
In Procura della Repubblica, la situazione è anche peggiore in termini di rapporti numerici tra personale operativo e pratiche lavorate. Il riferimento più evidente per capire la situazione è con la Procura di Terni dove a fronte di una pianta organica amministrativa e dei magistrati quasi al massimo del numero previsto, i fascicoli lavorati (statistiche al 31-12-2023) sono inferiori di 100 unità rispetto alla Procura di Spoleto, ma a fronte di una pianta organica spoletina ridotta al 50% di quanto previsto. Apparentemente una missione impossibile, ma che il Dott. Cicchella ha accettato con entusiasmo. Lo stesso entusiasmo con il quale, prendendo la parola per ringraziare tutti gli intervenuti di questa mattina, ha detto con chiarezza che “Faccio il lavoro che mi piace, sono fortunato”.
In precedenza il nuovo Procuratore aveva espresso la propria emozione davanti a tanta manifestazione di affetto e ai tanti auguri di buon lavoro che gli sono stati rivolti. “A Spoleto sono anche stato applicato per brevi periodi. Mi ricordo anche sotto il Procuratore Emanuele Salvatore Medoro e sono tutti bei ricordi. Torno volentieri in questa realtà ed ho la sensazione di entrare in una famiglia. Coesione e bei rapporti tra la classe forense e la magistratura, ma soprattutto questa voglia di fare che unisce tutti gli operatori della Giustizia. Sono fortunato, a me piace il lavoro che faccio e l’ho fatto sempre con entusiasmo. E come dice un aforisma, se fai il lavoro che ti piace non sarai mai stanco”.
A porgere gli auguri di buon lavoro al Procuratore Cicchella sono intervenuti il Presidente dell’Ordine degli Avvocati, Avv. Pietro Morichelli, il Presidente della Camera Penale di Spoleto, Avv. Roberto Calai, l’Avv. Paolo Feliziani e l’Avv. Domenico Benedetti Valentini. Erano presenti per le Forze dell’Ordine la Comandante della Compagnia di Spoleto, Capitana Teresa Messore, la Comandante della Compagnia della Guardia di Finanza, Capitana Elisa Renzi e la Commissaria di PS, Antonella Fuga Paglialunga.
Il Neo-Procuratore della Repubblica di Spoleto, Claudio Cicchella, già Sostituto Procuratore della Repubblica di Perugia, poi alla Procura generale fino alla nomina del Procuratore Generale, Sergio Sottani è in magistratura dal 1986, 34 anni e sette mesi con la toga.
Nel corso della sua lunga carriera il Procuratore Cicchella è stato Pretore a Cittaducale e a Rieti, Giudice del Tribunale per i minorenni di Perugia e poi Sostituto in Procura dal 2001 al 2017, quando ha lasciato per trasferirsi in Procura generale (dove per sette mesi è stato reggente).
In Procura a Perugia ha trattato procedimenti riguardanti reati fallimentari, societari e finanziari. Come pm applicato alla Dda è stato assegnatario di procedimenti relativi a gravi fatti inerenti al traffico di stupefacenti, anche con implicazioni transnazionali. Ha anche fatto parte del gruppo di lavoro relativo alla criminalità economica e informatica, contrastando i reati contro la pubblica amministrazione e in materia di criminalità economica.