Luca Biribanti
Oggi è il primo giorno di lavoro per l'”Inoxum”, il nuovo marchio sotto cui lavoreranno le acciaierie di Terni, dopo che la Thyssen aveva denunciato un buco di circa 30 milioni di euro e aveva deciso nuove strategie industriali per appianare la situazione. A rendere ufficiale l'avvio del nuovo processo produttivo che prevederà la fabbricazione di acciaio Inox è una nota degli alti vertici Thyssen Krupp: “la Stainless Global, come entità indipendente, si chiamerà Inoxum. Successivamente, questa nuova entità sarà scorporata dalla ThyssenKrupp Ag con modalità ancora in via di esame. Sono aperte tutte le possibilità”. È proprio questa incertezza e queste modalità ancora al vaglio dei manager tedeschi a tenere in apprensione gli operai ternani che non vedono chiarezza in un futuro ancora in fase di definizione. Il nuovo piano industriale punta a rilanciare la produzione del polo produttivo che negli ultimi periodi aveva fatto registrare una preoccupante flessione dei guadagni. Sempre in una nota ufficiale della multinazionale si legge che per salvare il ciclo di produzione è stato ideato “un programma di sviluppo strategico integrato, allo scopo di fare crescere il Gruppo in modo competitivo e sostenibile. Il Gruppo disinvestirà da quelle attività per cui esistono migliori alternative da un punto di vista strategico. La decisione dell'Executive Board di scorporare le attività dell'area di affari Stainless Global fa parte integrante di questo programma”. Nell'ambito del nuovo assetto aziendale, la Thyssen ha reso noto anche l'organigramma che sarà responsabile dell'Inoxum con il manager Clemens Iller come presidente e Ulrich Albrecht-Freuh come responsabile del settore tencologico (in foto). La nuova avventura dell'azienda non inizia certo sotto i più fausti auspici, vista l'agitazione del mondo sindacale che ha deciso di confermare lo sciopero di 4 ore previsto per martedì prossimo. Le Rsu dell'azienda hanno infatti ravvisato “atteggiamenti approssimativi, superficiali e confusionari”, attacco che non è stato gradito dai dirigenti Thyssen che in tutta risposta hanno osservato che “l'azienda ha dimostrato la propria sensibilità alla verifica di alcune situazioni operative, meritevoli di attenzione”. Poi la stoccata ai sindacati: “Soprattutto oggi, in un contesto di significative criticità e di forti debolezze, sia locali che nazionali ed europee, che richiederebbe atteggiamenti più costruttivi, per non vanificare il lavoro fatto fin qui”.
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