Neanche una fastidiosissima fascite plantare ha fermato l’Ironman spoletino Mauro Cimicchi che a Barcellona ha completato per la sesta volta in carriera la gara di triathlon estremo. Anzi, forse il riposo ‘forzato’ dopo la prova in Texas del maggio scorso ha dato a Mauro una spinta ulteriore consentendogli di tagliare il traguardo dopo 13 ore e 13 minuti, che significa primato personale limato di ben 34 primi. La gara di Barcellona, per la verità, era cominciata sotto i più cattivi auspici. Alla fascite plantare si erano aggiunte una caduta in bicicletta durante la preparazione e una foratura direttamente in spagna il giorno prima della partenza. Sfortune che però, invece di abbattere Mauro, lo hanno caricato a mille.
Complici anche delle condizioni climatiche finalmente ideali, Cimicchi ha cominciato col piglio giusto. In acqua è stato attento a forzare un po’ solo nei frangenti in cui non c’era ressa, evitando scontri pericolosi, ed ha completato i 3,8 km in un’ora e tredici minuti, suo nuovo primato personale. Ancora meglio è andata in bicicletta dove a far la differenza è stata l’alimentazione: via del tutto gel e zuccheri, Mauro ha preso soltanto barrette di riso integrale con un po’ di caffè e frutta secca, completando i 180 km a 32 km/h di media (31esimo tempo di categoria).
L’atleta spoletino sapeva di non avere grandi possibilità nella maratona a causa della fascite plantare che lo aveva tenuto a riposo per parecchio tempo, ma non ha mollato neanche un centimetro, correndo davvero bene fino al 37esimo km (passaggio a 12 ore e 17 minuti totali, un’ora e mezzo sotto il personale) quando, in concomitanza con la fine delle scorte di cibo, sono venute meno anche le forze. Gettando il cuore oltre l’ostacolo Mauro ha completato la sua fatica in 13 ore e 13 minuti, portando a termine il suo sesto Ironman in carriera con un nuovo primato personale.
“Sono felicissimo di come sia andata la gara – racconta – e consapevole che aver cambiato alimentazione ha portato grandissimi benefici al mio fisico. Ho faticato negli ultimi chilometri della maratona perché non ho più potuto mangiare, ma basterà portare qualche scorta in più la prossima volta”. Esatto. La prossima volta. Perché la sfida di Mauro Cimicchi contro i suoi limiti è tutt’altro che terminata.