Indennità Covid pagata anche ai medici e al personale universitario. Al personale dell’Università degli Studi di Perugia in convenzione con il Sistema sanitario regionale è stata pagata l’indennità accessoria straordinaria, aggiuntiva a titolo di produttività/risultato una tantum. Indennità prevista dall’accordo siglato il 5 maggio 2020 tra le organizzazioni sindacali del comparto Funzione pubblica, dirigenza medica della CGIL, CISL, UIL oltre a COSMED e CIDA, la Regione Umbria e le Aziende del SSR finalizzata a remunerare l’impegno ed il rischio del personale tecnico-amministrativo coinvolto nella fase di gestione dell’emergenza connessa alla diffusione del COVID-19.
Le indennità Covid
Si tratta di 45 euro al giorno per i lavoratori prevalentemente e continuativamente impegnati in assistenza, emergenza, diagnostica e attività territoriali a favore pazienti Covid-19. A chi ha lavorato incidentalmente con pazienti Covid spetterà una diaria di 25 euro. A tutti gli altri 20 euro (10 per le giornate di lavoro in modalità smart working).
La Cisl: obiettivo raggiunto
La Cisl parla di obiettivo raggiunto: ” Un grande risultato di cui ne siamo veramente orgogliosi e soddisfatti. Per essere stati gli unici attori sindacali ad aver avanzato la richiesta in data 8 aprile 2020 (inviata per conoscenza a tutto il personale interessato). Per aver segnalato e rivendicato al tavolo della trattativa il giusto e doveroso riconoscimento dell’attività e dell’impegno del personale tecnico-amministrativo in convenzione con il SSR nella gestione di una fase emergenziale particolarmente delicata e rischiosa. Per aver condotto un “lavoro di squadra” che ha portato al raggiungimento di un obiettivo di grande rilievo confermando la forza e la determinazione che la Cisl mette a disposizione di iscritti e non iscritti”.
Il prossimo obbiettivo
La Cisl indica anche il prossimo obbiettivo: “Il nostro lavoro proseguirà per raggiungere quanto prima la definitiva risoluzione delle questioni pendenti legate sia al convenzionamento del personale in attesa ormai da tanti e tanti anni, sia alla rivisitazione di posizioni convenzionali per quelle unità di personale che ne hanno pieno diritto a fronte dell’acquisizione di requisiti previsti dalla normativa vigente”.