A dare per primo la notizia che è stata già archiviata l’indagine per abuso d’ufficio su un bando per i fondi Ue della filiera del tartufo, nei confronti della governatrice Donatella Tesei e dell’assessore Paola Agabiti, è il legale di quest’ultima, l’avvocato Nicola Di Mario. Il gip ha infatti accolto la richiesta della stessa Procura della Repubblica di Perugia, che si era attivata dopo una segnalazione.
“Laddove non fosse stata disposta l’abrogazione dell’abuso d’ufficio – aggiunge l’avvocato Di Mario – la originaria e provvisoria contestazione di reato elevata a carico della dottoressa Paola Agabiti sarebbe risultata del tutto infondata sul piano giuridico“.
Secondo il legale “per comprendere l’inconsistenza dell’addebito è necessario precisare che la delibera numero 820 assunta dalla Giunta regionale Umbria in data 1 settembre 2021 non integrava alcuna strumentalizzazione della funzione da parte dell’assessore Agabiti, in quanto si limitava a prendere atto della allocazione di nuove risorse finanziarie a favore del Piano sviluppo rurale della Regione Umbria in ossequio alle determinazioni assunte dal presidente del Consiglio dei Ministri in data 17 giugno 2021 e nel rispetto dei contenuti normativi di cui alla legge 23 luglio 2021. Trattandosi di provvedimento a contenuto recettizio e vincolato – aggiunge – non poteva configurarsi, neppure sul piano teorico, un esercizio deviato delle attribuzioni connesse alla carica istituzionale ricoperta da Agabiti. Allo stesso modo non integrava alcuna violazione di norme penali la deliberazione numero 849 del 15 settembre del 2021 assunta dalla Giunta regionale dell’Umbria. Infatti, il provvedimento amministrativo si contraddistingue come atto di pianificazione a carattere generale che, adottato all’esito delle istanze avanzate nell’ambito del cd ‘tavolo verde’ del 8 settembre 2021 e dei contenuti espressi nel documento istruttorio formato da personale dirigente diverso dalla dottoressa Agabiti, non ha assegnato risorse patrimoniali ad alcun soggetto beneficiario essendosi limitato ad individuare le misure di intervento ad efficacia reale e non personale. Ciò significa – conclude l’avvocato Di Mario – che la delibera della Giunta, riguardando un tema di interesse generale (economia dell’Ente ed estensione del programma di sviluppo rurale per l’Umbria con riguardo alle filiere produttive di olio, luppolo e tartufo) risultava adottata in modo del tutto legittimo”.
E nello scambio di accuse tra sinistra e destra, sempre tramite i social è arrivato laconico il commento della governatrice Donatella Tesei: “Ho appreso oggi due notizie, una dai giornali e l’altra dai social.
La prima è che sono stata iscritta senza saperlo nel registro degli indagati e sempre senza saperlo, l’indagine è stata archiviata. La seconda – attacca – è che finalmente la macchina del fango della sinistra ha qualcosa di cui parlare. Io, lo sapete, penso a una sola cosa: il bene dell’Umbria. Voglio parlare e confrontarmi sui progetti, sul turismo, sulle infrastrutture, sulla sanità e sul futuro. Voglio parlare di risultati e di cose da fare, di numeri e azioni concrete. So bene che dall’altra parte sono impegnati a litigare sull’esito in Liguria, e che questo rende impossibile un confronto alla pari, ma io la testa ce l’ho qui. Sui problemi dei cittadini umbri. E – conclude – sarà sempre così“.