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Inchiesta Università, l'Espresso fa i nomi della “parentopoli” alla facoltà di medicina

Sa.Mi.

Un elenco che sembra quello telefonico e dove i nomi, troppo spesso, si ripetono. Si parla di Università e precisamente della Facoltà di Medicina dell'ateneo perugino. L'articolo a firma di Carmine Gazzanni è apparso questa mattina sulla prima pagina de L'Espresso On Line con un titolo eloquente: “L'Ateneo, un affare di famiglia”. Intrecci di parentele, tra mogli, figli, zii, padri e mariti che si ritrovano non solo nelle aule universitarie ma anche nei corridoi dei reparti ospedalieri. Quando si dice “le colpe dei padri non ricadano sui figli”, ma qui più che le colpe sembrano esserci ricaduti ruoli da ricercatore, da associato o da primario.

Ma a detta dei professori intervistati non si può parlare di “nepotismo” al massimo di una sorta di “consociativismo”, del resto “Se uno è meritevole è giusto che stia lì”, ma anche “ci sono ciabattini, figli di ciabattini”, perchè “non dimentichiamo che spesso in alcune famiglie si tramanda l'amore per la medicina”. Il punto è che spesso, stando all'inchiesta, insieme all'amore viene tramandato anche l'incarico.

Così emerge dalle colonne dell'Espresso che l'ordinario di gastroenterologia lavora da anni al fianco di moglie e figlia, due ricercatrici al fianco di papà e consorte anche nell'equipe medica di cui lo stesso è anche primario. Ma non solo, su di lui penderebbe già una condanna in via definitiva, e ora sarebbe rinviato a giudizio per truffa a danno proprio dell'Azienda Ospedaliera. Secondo l'accusa avrebbe “dirottato” pazienti dalla struttura pubblica ad una privata, guarda caso di proprietà proprio della moglie.

Ma l'amore tra i corridoi di reparti ospedalieri e facoltà trionfa e si ripercorre una sfilza di coniugi impressionante da biochimica a medicina interna, da farmacologia a patologia generale. Tra questi anche qualche indagato per concorsi dirottati verso candidati “preferiti”. E infatti come spiega il presidente di Facoltà “Il problema, quello vero, è andare a vedere come si sono svolti i concorsi”.