Svolta nell’inchiesta Sogepu. L’ex amministratore unico Cristian Goracci, dopo poco più di tre settimane di arresti domiciliari, torna in libertà.
Il dirigente tifernate era stato accusato di corruzione insieme ad Antonio Granieri (anch’esso tornato libero una settimana fa) nell’appalto per la gestione rifiuti da 300 milioni in Alta Umbria ma si era sempre professato innocente, sostenendo la regolarità delle consulenze fatturate alla società Ece (di Granieri) per 750 mila euro. Per la Procura, invece, questa cifra sarebbe stata corrisposta a Goracci come “tangente” per favorire la partecipazione (e l’aggiudicazione) di Sogeco (49% Sogepu e 51% Ece) al bando di gara per l’appalto milionario.
Il Tribunale del Riesame, alla fine, ha accolto ieri (23 ottobre) le richieste degli avvocati difensori Luca e Roberto Rampioni, che hanno sostenuto come – essendo Goracci ex amministratore unico di Sogepu ormai da oltre un anno – non sussista più il pericolo di reiterazione del reato.
Stessa motivazione, peraltro, per la quale una settimana fa erano stati revocati i domiciliari ad Antonio Granieri – l’altro indagato di questa inchiesta – essendo venute meno le sue cariche sociali (20 giorni fa i soci di Sogeco hanno nominato Maria Elena Santella nuova amministratrice unica).
Il giudice del Riesame ha comunque sostituito la precedente misura caulare, attribuendo a Goracci una interdittiva dagli uffici direttivi di qualsiasi impresa per 12 mesi.