Il sindacato di Polizia Penitenziaria OSAPP interviene sulla vicenda accaduta sabato 25 aprile nel carcere di Spoleto, dove un detenuto ha incendiato la sua cella e costretto al ricovero al pronto soccorso tre agenti intervenuti per risolvere la situazione. A parlare è il segretario regionale Roberto Filippi: “Sabato 25 aprile verso le ore 19 un detenuto di origini italiane ha distrutto tutti gli oggetti in dotazione nella camera detentiva (televisore incluso) e poi ha incendiato il tutto (materasso lenzuola incluse). Si è sprigionato un fumo denso e acre che in pochi istanti ha invaso tutta la sezione detentiva causando, oltre che difficoltà respiratorie, difficoltà di visibilità. Scattato l’allarme in pochissimi minuti il personale di polizia penitenziaria ha spento con estintori e idrante l’incendio e tratto in salvo il detenuto autore del gesto inconsulto, accompagnato in infermaria per accertamenti, evacuato tutti i detenuti ristretti nella sezione detentiva in perfetta sinergia tra l’ispettore di sorveglianza generale ed il personale tutto di polizia penitenziaria, tanto che nessun detenuto ha avuto bisogno di cure mediche”.
“Naturalmente – prosegue Filippi – tutto questo ha esposto per un tempo considerevole il personale di polizia ed è costato, malgrado l’aver indossato le mascherine protettive a disposizione in caso di eventi critici come questo, tre agenti refertati al pronto soccorso, per uno di essi è stato necessario il ricovero. Non sono stati i soli poliziotti a trovarsi coinvolti nell’operazione, ma chi si sentiva di poter continuare è rimasto per riportare la situazione ad una normale funzionalità”.
“Il sindacato OSAPP – conclude il segretario – ringrazia i colleghi che quotidianamente con i fatti, non con le parole, mettono a repentaglio la propria incolumità con comportamenti che richiedono coraggio, determinazione ed umanità ben al di sopra dei doveri istituzionali. Il detenuto artefice del gesto era arrivato da pochi giorni a Spoleto proveniente da altri Istituti di pena dove aveva provocato già altre situazioni critiche”.