Altro incendio di origine dolosa appiccato mercoledì 18 al parco naturale di Colfiorito. È il secondo episodio in poco più di un mese, così il consigliere comunale Omero Savina, delegato dal sindaco per la gestione e tutela del parco di Colfiorito, ha convocato una conferenza per fare il punto della situazione. Insieme a lui i responsabili del Servizio Parco di Colfiorito del Comune di Foligno: Bianca Eleuteri e Mauro Formica. Lo scorso mercoledì l’incendio è stato domato grazie all’intervento delle squadre della comunità montana e dei Vigili del Fuoco che lo hanno spento con mezzi ordinari, mentre nell’episodio di dicembre era stato indispensabile l’intervento di un Canadair. Sebbene questo secondo episodio sia stato molto più circoscritto rispetto a quanto avvenuto il 4 dicembre quando è stata interessata un’area pari ad un terzo della zona protetta, il reiterarsi del fenomeno ha spinto tutti gli organismi interessati a prendere maggiori precauzioni per evitare il ripetersi del fenomeno. In sostanza rispetto ai danni non particolarmente ingenti, resta la gravità di un gesto compiuto per ledere uno dei maggiori patrimoni naturalistici della regione. L’indagine in corso non ha escluso nessuna ipotesi e se da un lato Savina ha dichiarato che le risorse a disposizione saranno dirottate sulla vigilanza, dall’altro ha richiesto la collaborazione della comunità di Colfiorito, al fine di aiutare gli addetti ai lavori nel proteggere l’importante riserva naturalistica.
Il parco che si estende per 100 ettari è considerato il primo sito italiano per la nidificazione del tarabuso, uccello solitario e raro in Italia che predilige zone paludose purchè vi siano canneti. Ed è proprio contro le cannucciole che sembra sia stato indirizzato l’attacco piromane. Lo stesso Savina ha affermato che è in progetto un ridimensionamento dell’area del canneto, ma ovviamente i mezzi utilizzati saranno di tutt’altro genere. Fortunatamente in questo periodo dell’anno la zona paludosa di Colfiorito ha una scarsa presenza di animali, che potrebbero tuttavia scegliere altre zone al momento del loro atteso ritorno qualora non trovassero un habitat ideale all’insediamento.
fa.muz
La fato del tarabuso è tratta da treknature.com