“A Città di Castello, mentre si inaugurano i ‘moduli Arcuri’ del Governo Conte, il secondo punto vaccinale non è operativo e ci sono mancate risposte sui trasferimenti di pazienti Covid”.
Queste le parole del consigliere regionale tifernate Michele Bettarelli (Pd), che ha annunciato una interrogazione per chiedere proprio “le ragioni della mancata piena operatività a Città di Castello del secondo punto vaccinale“, a causa della quale molti altotiberini si sono ritrovati a fissare (giocoforza) prenotazioni addirittura tra Perugia e Terni.
“Mentre altre Regioni italiane sono alle porte delle vaccinazioni per i
60enni – spiega Bettarelli – in Umbria il piano vaccinale regionale, dopo le enormi difficoltà iniziali, sta ancora faticando a decollare tra ritardi, difficoltà organizzative che in questi giorni gravano ancora su over 80 e più fragili, e punti vaccinali inaugurati e poi inspiegabilmente chiusi o comunque a ridottissimo servizio”.
Ed è proprio quello che, in effetti, sta accadendo a Città di Castello, dove il punto vaccinale della palestra del “Salviani”, essenziale per la vaccinazione di massa di tutta la popolazione dell’Altotevere (con una capacità annunciata di circa 700 unità giornaliere), dopo lo stop totale registrato nei giorni pasquali risulta ancora sostanzialmente inattivo.
“Nei giorni in cui all’ospedale tifernate si vedono gli effetti dei provvedimenti del Governo Conte, con l’entrata in funzione del ‘Modular Hospital’, realizzato grazie all’intervento dell’ex Commissario straordinario Arcuri per implementare i posti letto di terapia intensiva, registriamo ancora pesanti difficoltà e ritardi da parte della Regione” ha aggiunto Bettarelli.
Il rallentamento significativo nelle vaccinazioni – di cui in questi giorni si era lamentato anche il sindaco Luciano Bacchetta, causa la penuria di vaccini disponibili – rischia dunque di vanificare anche la disciplina dei cittadini, che di recente sta portando ad una significativa contrazione del contagio nella Regione.