Questo pomeriggio, alle ore 18,00, presso la Galleria Civica d'Arte Moderna di Spoleto a Palazzo Collicola, si inaugurerà la mostra di Jan Knap, artista ceco affettivamente legato all'Italia, sia per la sua formazione (ha studiato teologia a Roma) e sia per la particolare affinità con l'iconografia sacra della nostra storia dell'arte.
Nell'attuale momento storico e culturale, particolarmente complesso, trovare un artista come Jan Knap che sa rendere di facile fruizione la conoscenza acquisita con lo studio, attraverso le proprie capacità e i sentimenti è già di per sé un fatto straordinario. Poterlo, poi, riportare in Italia è davvero una fortuna e offrire al vasto pubblico estivo spoletino la visita di un buon gruppo di dipinti degli ultimi vent'anni è un'occasione da non perdere.
È impossibile non amare le opere di Knap, perché la loro iconografia, le loro forme, i loro colori, appartengono alla coscienza di ognuno, alla parte incontaminata ancora legata ai valori dell'innocenza. Entrare in un ambiente dove sono esposte le opere di Knap si percepisce una certa sacralità; è come entrare in un tempio e non importa di quale fede religiosa perché è soprattutto quella intima e individuale che si trova espressa sulle tele. Qualsiasi atteggiamento non consono ad un luogo sacro, anche qui riecheggerebbe come una profanazione. È piacevole la compagnia dei suoi dipinti, che trasmettono energie pacificatrici e rasserenano la mente attraverso lo sguardo di mondi, se pure inconsciamente, desiderati, incontaminati dalle cattiverie di varia natura. Le opere raggruppate per questa occasione parlano da sole e tracciano la sinopia di un grande sentimento d'Amore di cui l'uomo attuale è raramente capace; nello stesso tempo svelano lo stupore dell'artista quando è interrogato sul suo lavoro. Per lui è semplice: ha voluto dire ciò che ha dipinto senza alcuna implicazione concettuale, nient'altro. L'osservatore si trova, invece, di fronte ad un universo nuovo, diverso dal mondo in cui vive quotidianamente, sviato. La verità, l'autenticità, la lealtà stanno su quelle tele e non dalla parte opposta, dalla parte di chi osserva. Questo è il motivo per cui lo stupore del pubblico differisce da quello dell'artista; è una questione di animo e di predisposizione intima, verso se stessi e verso il mondo.
La mostra, che avrà ingresso libero, resterà aperta fino al 31 agosto e osserverà gli orari della GCAM: tutti i giorni 10,30-13,00 e 15,30-19; chiuso il martedì.