Economia & Lavoro

In un anno persi 656 posti di lavoro nel territorio Foligno-Spoleto

“La situazione del lavoro continua ad essere difficile e precaria nel territorio Foligno/Spoleto. Lo testimoniano i dati del Centro per l’Impiego territoriale, relativi a tutto il 2017, che essendo su base annuale, consentono una valutazione complessiva”.

Questa la premessa di una analisi della situazione  illustrata da Mario Bravi, Responsabile di Zona Foligno-Spoleto-Valnerina per la Cgil.

“Peraltro, anche i dati parziali, (dell’Osservatorio Nazionale sul Precariato dell’INPS), relativi al primo semestre 2018, confermano questo andamento tutt’altro che positivo.

I dati dell’INPS ci dicono che solo il 13,7% delle assunzioni sono a tempo indeterminato , mentre l’86,3% si confermano come caratterizzate da lavoro povero e precario.

Per quanto riguarda il dato complessivo del 2017, relativo al territorio Foligno-Spoleto, abbiamo avuto 25.355 attivazioni e 26.009 cessazioni, con una conseguente perdita di 656 unità lavorative.

Quindi nel nostro territorio alla perdita quantitativa si accompagna il peggioramento qualitativo.

L ‘andamento è diversificato nei comuni che compongono il Centro per l’Impiego di Foligno, con i seguenti dati.

A Bevagna c’è una differenza positiva pari a + 10 unità.Campello – 25.Cascia segna un +52.Castel Ritaldi invece -3.Mentre Cerreto di Spoleto segna un + 17.A Foligno c’è stata una perdita pari a 218 unità.Mentre a Giano dell’ Umbria siamo a + 22.Gualdo Cattaneo- 31.Gualdo Tadino- 68.Montefalco-5.Monteleone di Spoleto +2.Nocera Umbra -14.Norcia + 44.Poggiodomo +2.Preci + 9.Sant’Anatolia di Narco + 4,Scheggino + 1, Sellano + 1, Spello – 41.Spoleto – 301.Trevi – 109.Vallo di Nera + 2,Valtopina + 3.

Da questo quadro è possibile dedurre alcune linee di tendenza, che mettono in evidenza anche le differenze all’interno del territorio.

Tutti i comuni della Valnerina hanno un segno piu’ , relativo alla ricostruzione del postsisma del 2016, che pur non essendo sostanzialmente partita, comincia a produrre alcuni primi, anche se deboli ,effetti sul terreno occupazionale.

Gli altri comuni che hanno un segno positivo(Bevagna, Giano e Valtopina)hanno questi dati per motivazioni del tutto locali.

Il dato complessivo e’ comunque negativo e preoccupante ,soprattutto a Spoleto, dove, non a caso, tenendo conto della crisi industriale della città, si registra la perdita occupazionale piu’ rilevante!

Sono elementi su cui crediamo occorra riflettere ,per mettere in atto le azioni conseguenti alla tutela e alla creazione di lavoro anche in questo territorio.”