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Immobili da valorizzare, le linee della Regione

Redazione

Immobili da valorizzare, le linee della Regione

Fabbricati, terreni, infrastrutture: beni per 440 milioni che in parte può "entrare" nell'economia regionale
Lun, 23/07/2018 - 18:56

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Non mere “dismissioni” per far quadrare i conti degli Enti. Piuttosto, “valorizzazione” del patrimonio immobiliare pubblico. In termini economici, certo, ma anche socio-culturali. Questo il messaggio che arriva da Villa Umbra, dove si è tenuto il seminario dal titolo “Traiettorie di rigenerazione urbana a partire dalla valorizzazione dei beni immobili pubblici”.

“Come Giunta regionale – ha ricordato la presidente Marini nella sua introduzione – abbiamo predisposto e preadottato un disegno di legge che introduce nuove norme sull’amministrazione, gestione e valorizzazione dei beni immobili regionali proprio al fine di modificare l’impostazione, ormai vecchia e superata, di un patrimonio regionale da dismettere al miglior offerente. C’è una grossa parte di questo patrimonio che invece può essere utilizzato per scopi sociali e culturali, c’è anche una parte che può essere messa a disposizione di iniziative pubbliche ed anche private in settori strategici per la nostra economia regionale, come il turismo, l’agroalimentare, la cultura ed anche per sostenere l’edilizia residenziale pubblica e dunque garantire risposte più adeguate ai problemi delle famiglie e delle imprese umbre”.

Un principio, è l’invito della presidente, che Questo principio  può essere utilizzato anche per le proprietà di Enti locali, Comuni e Province, del Sistema sanitario, dello Stato, così come delle tante realtà istituzionali (ad esempio Comunanze Agrarie o Enti di assistenza e beneficenza) presenti in Umbria. In questa direzione va il protocollo siglato nei giorni scorsi con l’Agenzia del Demanio, con cui è aperto un confronto per  quanto riguarda il patrimonio immobiliare della Ferrovia Centrale Umbra.

Tutti questi beni, immobiliari, naturalistici o infrastrutture, possono essere utilizzati anche per sostenere progetti di interesse regionale come i Cammini religiosi o le Strade enogastronomiche o per progetti di rigenerazione di centri urbani. “Dobbiamo insomma uscire dalla logica della contabilità burocratica che non porta nessun beneficio alla nostra economia e passare ad una visione più creativa ed innovativa” ha detto Marini.

Soltanto il patrimonio della Regione ha un valore di circa 440 milioni di euro, costituito dal fabbricati per 200milioni, terreni per 98 milioni e 140milioni di infrastrutture varie. “Non tutto ovviamente potrà essere utilizzato – ha sottolineato l’assessore Bartolini – ma quello disponibile è comunque un patrimonio cospicuo che vogliamo mettere a disposizione dell’economia regionale”.

La nuova legge regionale in materia di gestione e valorizzazione del demanio e patrimonio regionale andrà a supporto delle politiche che verranno intraprese con la nuova programmazione in materia di Politica patrimoniale, con il fine di redigere un testo organico, in sostituzione delle tante disposizioni legislative regionali intervenute nel corso degli anni, coerente con le disposizioni legislative nazionali entrate in vigore nel corso del tempo. Avrà anche lo scopo di modificare i poteri in materia di gestione e valorizzazione dei beni immobili, tra Consiglio e Giunta regionale, in un’ottica di semplificazione delle procedure e di trasferimento dei poteri gestionali alla dirigenza; riesaminare i rapporti giuridici con le agenzie regionali e altri soggetti incaricati della gestione e della valorizzare del patrimonio immobiliare regionale; rivisitare, in una logica di semplificazione delle procedure, le modalità e le regole per l’alienazione dei beni immobili di proprietà regionale anche prevedendo l’utilizzo di piattaforme informatiche; riformulare le regole per la concessione in uso o locazione a soggetti pubblici e privati del demanio e del patrimonio immobiliare regionale ed infine regolamentare i criteri per la determinazione dei valori di stima dei beni da alienare o da concedere in uso.


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