Un invito a essere sempre vigili e a segnalare cose che non vanno, ma anche a vivere la città e a farla vivere, per evitare infiltrazioni pericolose. Mercoledì pomeriggio ad Assisi grande partecipazione alla presentazione di “Assisi in vendita. Come il turismo si sta prendendo la città”, titolo della video inchiesta realizzata dalla testata giornalistica lavialibera con i giornalisti Martina Cataldo, Andrea Giambartolomei e Sofia Nardacchione.
Nell’evento organizzato da Libera Umbria insieme al gruppo scout Agesci Assisi 1 e al Comune di Assisi che patrocina l’evento, è stata presentata l’inchiesta “che cerca di raccontare come il turismo sta cambiando la città e chi la vive. Una ricchezza che però spesso finisce nelle mani di pochi”, spiegano gli autori. “L’inchiesta è partita dallo studio delle attività di ristorazione in città per capire cosa si muove dietro all’aumento della turistificazione, nell’anno della canonizzazione di Carlo Acutis, del Giubileo e in attesa dell’ottavo centenario della morte di San Francesco, che portano migliaia e migliaia di turisti ogni anno“, spiegano ancora gli autori, che mettono in guardia da possibili interessi della criminalità – detto che nell’inchiesta non sono emersi illeciti di sorta. “Ci auguriamo che questa iniziativa – ha spiegato Noemi Dicorato, co-referente di Libera Umbria – possa aiutare i cittadini ad affrontare questo tema e ad approfondire questo tema“.
Nel video le voci di Stefania Proietti, ex sindaca di Assisi e oggi presidente della Regione Umbria, fra Marco Moroni, custode del Sacro Convento, Fabio Forlani, presidente del corso di laurea in Economia e Management del Turismo dell’Università di Perugia, oltre a tre testimonianze anonime di ristoratori e cittadini assisani. Nel suo intervento, la presidente della Regione Stefania Proietti ha ricordato la “tenace battaglia della giunta, da me allora guidata e appena insediata”, sul caso dell’hotel Subasio, invitando i cittadini “a non aver paura a segnalare ciò che potrebbe essere sbagliato”. Il sindaco Valter Stoppini ha sottolineato che “come giunta continueremo a vigilare, come sempre abbiamo fatto, per il rispetto della legalità”, mentre l’assessore Fabrizio Leggio ha ricordato che “il decreto Bersani non permette più al Comune di agire sul contingentamento delle licenze, che potrebbe essere una soluzione per evitare la sproporzione di attività commerciali”, e anticipato che “quanto prima apriremo un tavolo per individuare un percorso e soluzioni”. Una delle soluzioni potrebbe essere quanto già approvato dalla giunta bolognese con un “decreto Unesco” che regola l’esercizio commerciale nelle aree di particolare valore culturale, preferendo tutelare la diversità e il commercio anziché dare via libera indiscriminati.