By Tim Page “The Post and Courier”
Il crescente piacere che si prova nell'ascoltare la musica di Gioacchino Rossini è una delle soddisfazioni che si prova avanzando con l'età. I giovani ascoltatori sono portati a ricercare profondi significati, grandi emozioni e una metafisica Mahleriana nei loro divertimenti e potrebbero licenziare come “leggera” un' opera cominca, decisamente vivace ed certamente edonista come “La Cenerentola”. E questo è “leggera” – ma brillante, animata da una assoluta gioia, nel sublime e folle mistero dell'essere vivi.Se siete alla ricerca del senso cosmico della vita, di uno serio sermone sulle follie dell'essere umano, “La Cenerentola” non fa per voi. Se, invece, preferite confrontarvi con un ospite che già da molto tempo ha accettato gli aspetti tragici della nostra temporale esistenza (con un adeguato e sentito dispiacere), ma che mentre siete ancora in giro, vi serva del buon cibo e del vino di qualità, vi circondi con una compagnia educata ed attraente, vi lasci familiarizzare con due giovani amanti che si stanno per trovare, il tutto con un accompagnamento musicale che sia infallibilmente elegante e piacevole, allora andate a vedere la versione in scena della “Cenerentola” in scena al Galliard Auditorium. C'è sempre festa Chez Rossini.