“Agroalimentare: prospettive di sviluppo per l’Umbria”: questo il Convegno della Cisl e della Fai Cisl Umbria, la categoria degli agro-alimentaristi che si è tenuto oggi, presso Rocca di Casalina di Deruta. Partire dalla ricchezza dei prodotti e del territorio umbro, valorizzare le filiere, in special modo quelle corte, dare risalto all’industria agroalimentare regionale come motore di sviluppo per uscire dalla crisi: questi tra i principali temi di riflessione che sono stati affrontati dai soggetti invitati all’iniziativa cislina, provenienti dal mondo dell’associazionismo, delle istituzioni e dell’imprenditoria. La Cisl e la Fai Cisl Umbria, con tale iniziativa, hanno aperto un dibattito sulle politiche industriali dell'Umbria, ponendo al centro le prospettive di sviluppo per l'agroalimentare della regione. Il settore vede attive 1453 imprese nel settore alimentare, di cui 400 nella provincia di Terni e le rimanenti a Perugia. In primo piano la necessità di abbattere la deleteria usanza dei finanziamenti agricoli a pioggia che favoriscono la concorrenza sleale. La Cisl e la Fai Cisl Umbria chiedono che le erogazioni a vantaggio delle aziende vadano a chi crea lavoro nel rispetto del contratto nazionale e non a tutti in modo indistinto. L'agricoltura, possedendo un posto di rilievo nell'economia, nella società e nella tradizione umbra, ha tra le sue colture principali quelle dei seminativi che rappresentano il 64,4 per cento, quelle delle viti, olivi e piante da frutto che sono al 14,1, il 21,2 per cento è destinato a prati permanenti e pascoli e lo 0,3 per cento è adibito agli orti privati. Tra i prodotti pregiati, il vino, l'olio, il frumento, il tartufo, che si impongono per qualità e quantità. Il tabacco rappresenta, invece, un importante fonte di reddito. Questo patrimonio, secondo quanto affermato dalle proposte della Cisl e dalla Fai Cisl, va implementato attraverso una qualificata trasformazione di tali prodotti che richiedono investimenti, sostegno, fiducia nei progetti di industria. In altre parole, la Cisl e la Fai Cisl chiedono di incrementare ogni intervento mirato alla chiusura del ciclo di trasformazione dei prodotti agricoli in un'ottica di filiera corta, così da portare dal campo alla tavola prodotti di alta qualità. Con favore, a tale proposito, è stato visto il sostegno offerto dall'Unione europea riguardante la riforma delle etichettature dei prodotti alimentari, che obbliga ad informare con chiarezza ed in forma leggibile sulla provenienza, datazione di confezionamento, proprietà nutrizionali dei prodotti. Ad essere stata sottolineata, infine, l'esigenza di valorizzare le aziende che meglio si allineano con alti standards di qualità nella lavorazione e nella gestione organizzativo-gestionale. Questo, in un'ottica di salvaguardia dell'occupazione e dello sviluppo, di innovazione del prodotto e internazionalizzazione. La Cisl e la Fai Cisl Umbria propongono di adottare un “bollino verde” da applicare sui prodotti agroalimentari che attesti da parte delle aziende l’applicazione del contratto di lavoro, della produttività, della sicurezza sia alimentare che dei lavoratori. Per il sindacato diviene, quindi, urgente procedere all’elaborazione di un marketing territoriale in grado di generare politiche di attrazione, di investimenti e di promozione dei prodotti caratteristici della nostra terra. L’iniziativa è stata introdotta dalla relazione del segretario generale regionale Fai Cisl Umbria Dario Bruschi e coordinata dal segretario regionale Cisl Umbria Lucia Diamanti. Sono intervenuti l’assessore all’agricoltura dell’Umbria Fernanda Cecchini, il presidente di Sviluppumbria Vinicio Bottacchiari, Tommaso Sediari dell’Università degli Studi di Perugia, il segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra, il presidente di Coldiretti di Perugia Massimo Manni, il presidente Grifolatte Carlo Catanossi, il dirigente Acque Nocera Umbra Nadia Marasca, il presidente di Confagricoltura Perugia Marco Caprai, il dirigente Bella Idea Foods Luigi Frenquellotti, il dirigente Colussi Ulderico Falconi. Ha concluso i lavori il segretario generale Fai Cisl Augusto Cianfoni che, sottolineando la forza delle idee e delle proposte di iniziative come quella di oggi, ha invitato le istituzioni a programmare e pianificare lo sviluppo. Riferendosi all’Umbria, ha indicato come core business dello sviluppo il settore agroalimentare che deve essere messo in rete con il potenziale turistico.