Il Comune di Spoleto, nell’ambito del progetto AISA, avvierà la sperimentazione della figura del “Portiere di Quartiere”, che con la sua attività di portierato sociale, attraverso azioni visibili e riconoscibili, sarà chiamato ad intercettare varie istanze dei cittadini creando alleanze, sinergie e collaborazioni tra Amministrazione comunale, organizzazioni private, associazioni locali e singoli cittadini, al fine di migliorare le condizioni di vita all’interno del quartiere.
“Quella del portierato sociale – ha spiegato il vicesindaco Beatrice Montioni – è una figura di riferimento che opera come virtuosa ed efficace interfaccia tra cittadini e Comune, un punto di raccolta delle istanze e delle idee della comunità, proponendosi come elemento catalizzatore importante di una rete sinergica che avvicinerà ancora di più istituzioni, associazioni, cittadini; un modo per facilitare anche i processi di progettualità, partecipazione attiva, decoro, sicurezza. Abbiamo deciso di far partire questo progetto nel prossimo mese di maggio, iniziando dalla zona di via Visso a Passo Parenzi.”
Nel corso del secondo semestre del 2018 gli operatori del progetto AISA – “Intermediazione Sociale all’Abitare”, gestito in convenzione con il Consorzio ABN Network sociale di Perugia – hanno proceduto ad effettuare una molteplicità di sopralluoghi nell’area individuata, tesi a mappare il territorio stesso oggetto della sperimentazione. Dal lavoro di mappatura effettuato è emerso come il quartiere risulti avere un potenziale comunitario significativo, insistendo nella zona numerose scuole (dalle scuole per l’infanzia agli istituti superiori), attività commerciali, associazioni aggregative e ricreative. La figura del Portiere sociale, in linea con quanto previsto dal Piano Sociale Regionale 2017/2019, promuove sul territorio laboratori di comunità finalizzati alla co-progettazione di interventi sul quartiere, alla costruzione di nuove connessioni sociali, sviluppando e valorizzando quelle già esistenti tra i soggetti istituzionali, gli stakeholder e i cittadini.
L’azione del Portiere sociale come operatore di quartiere, che a partire dal prossimo mese di maggio si realizzerà con cadenza settimanale, è orientata alla ‘cura della città’ in termini di valorizzazione dello spazio fisico e dei luoghi pubblici, nonché alla ‘cura delle persone’ in termini di implementazione dei servizi alla persona già consolidati o da sviluppare in termini innovativi. L’operatore di quartiere svolgerà la sua funzione con i soggetti collettivi del territorio, sviluppando attività di ascolto nell’ambito della comunità e favorendo l’attivazione delle reti sociali allo scopo di definire specifici progetti condivisi ed economicamente sostenibili.
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