Categorie: Istituzioni Spoleto

IL PRESIDENTE GISCARD D’ESTAING IN VISITA PRIVATA A SPOLETO. A COLLOQUIO CON SINDACO BENEDETTI “IL MIO MOTTO? CAMBIAMENTO NELLA CONTINUITA’” (Photogallery TO®)

Cosa hanno in comune il sindaco Daniele Benedetti e l’ex Presidente della Repubblica Francese Valery Giscard d’Estaing? Il motto. Lo stesso che ha accompagnato le rispettive campagne elettorali. Nessuno dei due sapeva dell’altro, anche perché a ‘separare’ le due Autorità non ci sono di mezzo solo le Alpi, ma anche 45 anni di differenza e qualcuno in più di militanza politica. Eppure sia il presidente D’Estaing, sia Benedetti hanno governato all’insegna del “Cambiamento nella Continuità”. Se lo sono confidati questo pomeriggio nel corso della visita privata che il noto politico d’oltralpe ha fatto alla città del festival. Alle 15, 30 in punto l’ex Capo dello Stato ha fatto il suo ingresso nel Palazzo Vincenti Mareri, ospite della Contessa Lavinia. Ad attenderlo il primo cittadino che ha dato il benvenuto all’illustre ospite mostrando una buona padronanza della lingua francese. E lasciando l’interprete, Gilberto Giasprini, tutto per l’ex sindaco Massimo Brunini che è apparso in gran forma con le sue battute. Anche troppo. Come quando ha detto “questa è una terra di santi e di rossi” Giscard d’Estaing, accompagnato dalla moglie, la signora Anne-Aymone Sauvage de Brantes, ha chiesto a Benedetti informazioni sulla città e sui suoi abitanti. Qualche battuta con Vincenzo Cerami, l’assessore designato alla cultura, molto conosciuto in Francia, e con Vittorio Sgarbi. Fra gli ospiti della contessa il sottosegretario agli Esteri Vincenzo Scotti, il presidente di Assindustria Pitti Monini e il direttore del Giornale dell’Umbria Giuseppe Castellini. Il presidente Giscard d’Estaing ha poi fatto visita al Duomo di Spoleto. Subito dopo è stato ospite di Giorgio Ferrara al Teatro Nuovo dove era di scena Bamboo Blues. Spoleto ha così salutato una delle figure politiche più importanti a livello europeo. Europeista convinto, si deve all’ex Capo di Stato l’elezione a suffragio universale del Parlamento europeo, l’istituzione del Consiglio d’Europa e, insieme a Helmut Schmidt, la nascita dell’Ecu. Nel suo settennato (dal 1974 al 1981), contraddistinto da una forte crisi finanziaria che interessò i Grandi della Terra, ha abbassato la maggiore età a 18 anni, ampliato la possibilità di richiesta di divorzio e legalizzato l’aborto.

(Carlo Ceraso)