Trasimeno

Il Pd del Trasimeno: coalizione e candidati per l’innovazione

La Federazione del Partito democratico del Trasimeno al lavoro  in vista delle elezioni amministrative ed europee del 26 maggio. Appuntamenti per i quali il Pd “è consapevole che per poter continuare a rappresentare al meglio la propria comunità e a dare risposte di prospettiva dovrà mettere in campo progetti di innovazioni e i migliori candidati“.  Iniziando dall’acquisire “la piena consapevolezza della difficoltà in cui si trova il partito“, emersa anche nella fase di confronto partecipato avviata con i territori che andranno al voto.

Una campagna elettorale diversa dal passato, nella quale i dem non potranno rivendicare “di aver governato bene e aver realizzato progetti e ambizioni dei territori”, ma dovranno “interpretare la richiesta di cambiamento, rinnovamento e partecipazione che arriva dalla comunità“.

Per questo occorre “abbattere gli steccati e favorire tutte le condizioni possibili per essere inclusivi, ricucire gli strappi e superare il correntismo esasperato per riavvicinare chi non ha più fiducia nella politica e chi oggi è in disparte non riconoscendosi in una comunità“. Il Pd del Trasimeno, dunque, “non può e non vuole essere autosufficiente“, ma porsi come “come collante di esperienze politiche, civiche e sociali, includendole in una nuova alleanza capace anche di insinuarsi nelle contraddizioni degli avversari politici“. Perché la coalizione è la condizione necessaria per costruire un progetto elettorale competitivo. “Questo – scrive la segreteria della Federazione Pd – richiede una campagna di ascolto e un confronto programmatico con tutte le forze del centrosinistra e del cattolicesimo riformista, con il tessuto sociale delle nostre comunità, dall’associazionismo ai sindacati, passando per il mondo del terzo settore, della cooperazione e delle imprese, ricostruendo quell’alleanza che per tanti anni è stata motore di coesione sociale e crescita“.

Accanto a questo percorso di costruzione del progetto occorre individuare le figure più “utili” a portarlo avanti: candidature “che riescano ad interpretare la richiesta di innovazione rispondendo al meglio alla complessità di questo momento, competitive e riconosciute“.

E poi un monito: “In questo quadro, nessuno può sottrarsi al senso di responsabilità necessario ad affrontare le prossime competizioni elettorali. Non sarà possibile in questo momento storico anteporre obiettivi e ambizioni personali, seppur legittime, al risultato collettivo, ma sarà chiesto a tutti di mettere il proprio percorso a servizio del progetto complessivo per riconquistare o mantenere il governo delle città. Siamo certi che i nostri iscritti, il nostro elettorato e i nostri dirigenti comprenderanno appieno la complessità e le potenzialità del momento e sapranno essere all’altezza della sfida che ci attende“.