I fatti di queste settimane riportano in prim’ordine il tema della gestione dei rifiuti, tingendo di nero le pagine di storia della più importante società di gestione dei rifiuti del panorama regionale, capogruppo della Soc. GEST che cura la raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti dell’ATI 2, insieme ad altre società, compresa la Soc. TSA S.p.A. anch’essa coinvolta per aspetti diversi nelle indagini della Procura. Di primaria importanza oggi è fare la massima chiarezza sul versante delle infiltrazioni mafiose, che come si legge sulla stampa locale è il risultato di una scelta di partner industriali non oculata e delle assunzioni effettuate nella provincia di Catania, che gettano ombre e dubbi sull’operato di una società che vede la partecipazione del Comune di Perugia al capitale sociale del 45%.
La politica Regionale e il PD tutto, non può esimersi dal sollecitare gli inquirenti nell’individuare con la massima celerità eventuali soggetti coinvolti ed il livello di responsabilità, contemporaneamente va chiesto però di tutelare i dipendenti delle società coinvolte operanti nella nostra regione e la continuità dei servizi tenuto conto che oltre al danno d’immagine che la “vicenda rifiuti e GESENU’’ arreca alle nostre Città, si hanno anche ripercussioni in termini economici, in quanto molte imprese si trovano costrette a smaltire i propri rifiuti fuori dai confini regionali, con forti aumenti dei costi. Mentre agli inquirenti spetta far luce sulle vicende emerse, alla Politica tocca quindi un importante compito, quello di dare avvio ad una lungimirante nuova progettualità e a una nuova metodologia di lavoro per affrontare più compiutamente di quanto fatto fin ora sulla pianificazione regionale di gestione dei rifiuti.
La costituzione dell’AURI, che sostituirà gli attuali ATI, del quale è in fase di redazione soltanto lo Statuto, è il primo passo per un approccio diverso; oggi è necessario fare di più, occorre una completa sinergia tra le società pubbliche di gestione dei rifiuti, serve che la politica svolga al meglio il ruolo di coordinamento e controllo, occorre individuare partner industriali capaci di sostenere con decisione la progettazione di una nuova gestione del ciclo dei rifiuti in Umbria.
La Regione dell’Umbria con l’attuazione della Legge Delrio sul riordino delle Province andrà nelle prossime settimane a riacquisire importanti competenze sui temi ambientali, l’auspicio è che questa nuova fase sia colta come una grande opportunità per coniugare sinergicamente e proficuamente la funzione di pianificazione svolta fin ora dalla Regione, con quella operativa esercitata dalla Provincia.
L’approccio nuovo alle politiche dei rifiuti dovrà consistere oltre che nel convocare gli amministratori, come già fatto anche nei giorni scorsi, nel predisporre un tavolo tecnico permanente che dovrà necessariamente vedere presenti gli Enti preposti all’attuazione delle politiche ambientali insieme alle Società di Gestione dei R.S.U. (rifiuti solidi urbani), così da poter fornire alla politica riferimenti certi, completi ed esaustivi e non parziali come avvenuto fin ora, necessari per mettere in atto una coerente e corretta politica di pianificazione in tema dei flussi dei rifiuti e dotazioni impiantistiche.
La vicenda Gesenu ha fatto ufficialmente emergere l’inadeguatezza del sistema di gestione integrata del ciclo dei rifiuti nel territorio regionale anche con riferimento alla presenza di siti altamente inquinati e siti non bonificati, ai danni ambientali da essi determinati e allo spreco di risorse pubbliche
la Commissione dovrà svilupparsi nel pieno rispetto dell’attività della magistratura. Serve però che la politica, senza interferire con le indagini, si faccia carico delle proprie funzioni, approfondendo se e dove ci sono stati vuoti istituzionali. Proprio in questi giorni anche la Commissione parlamentare di inchiesta che si occupa delle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e degli illeciti ambientali ha inserito la vicenda Gesenu all’interno della materie da approfondire, proprio per la rilevanza nazionale che la vicenda sembra avere