Il monito di Mons Boccardo durante l'intitolazione della piazza a San Gabriele dell'Addolorata - Foto - Tuttoggi.info

Il monito di Mons Boccardo durante l’intitolazione della piazza a San Gabriele dell’Addolorata – Foto

Redazione

Il monito di Mons Boccardo durante l’intitolazione della piazza a San Gabriele dell’Addolorata – Foto

Dom, 27/05/2012 - 08:52

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Jacopo Brugalossi e Carlo Vantaggioli

Si è tenuta ieri la celebrazione della Messa presso la Chiesa della Madonna della Piaggia, officiata dall’Arcivescovo di Spoleto–Norcia Mons. Renato Boccardo, per  la giornata in ricordo di San Gabriele dell’Addolorata conclusasi con l’intitolazione al Santo della piazzetta contigua a Largo Oberdan e via dei Gesuiti. L’iniziativa, organizzata dall’Amministrazione comunale insieme all’ Arcidiocesi Spoleto-Norcia, ricade nell’ambito delle celebrazioni che si stanno svolgendo in gran parte d’Italia e in particolare nella regione Abruzzo, di cui San Gabriele è patrono, in occasione dei 150 anni dalla sua morte avvenuta il 27 febbraio del 1862 a Isola del Gran Sasso d’Italia. Per la prima volta un santo ha a Spoleto due luoghi a lui dedicati (l’altro è appunto Largo Possenti).

Accanto al Vice Sindaco Stefano Lisci e a Mons. Renato Boccardo Arcivescovo di Spoleto-Norcia, il sindaco di Isola del Gran Sasso d’Italia (Teramo) Alfredo Di Varano. In questo Comune morì 150 anni fa San Gabriele e oggi c’è un importante monastero a lui dedicato.

Ma se la cerimonia laica di intitolazione è filata liscia come da copione, risuona ancora alto il richiamo che Mons. Boccardo ha voluto fare invece sull’attuale situazione di crisi e su alcuni fatti specifici della vita spoletina.

“San Gabriele ci parla ancora – cosi il Presule nella sua omelia – ci dice che vale la pena spendere la vita per un grande ideale con genuità e freschezza, generosità e coraggio”. Boccardo già nei giorni scorsi si era espresso con fermezza contro l’apertura di una attività commerciale dedicata all’eros in una zona cittadina piuttosto centrale. E l’occasione della intitolazione a San Gabriele, è stata anche la prima occasione pubblica in cui affrontare il tema ampliandolo al concetto più generale del degrado sociale, sopratutto alla presenza delle autorità comunali, che comunque quella licenza commerciale hanno rilasciato.

“Un messaggio diretto ai nostri giovani, quelli della nostra città, del nostro territorio. Non ci capiamo più – prosegue Mons. Boccardo – i giovani non hanno dimestichezza con un progetto che si svolge nel tempo e che può costare fatica e sudore. Avendo tutto e subito sono abituati a parlare di voglia che preme e deve essere soddisfatta. Questi ragazzi non vengono da un altro pianeta, sono i nostri figli”. Concreto il riferimento del Presule e diretto al recente episodio di sesso consumato in classe all’Istituto Alberghiero e all’apertura di un Sex Shop, per poi finire ai tragici recenti suicidi accaduti al Ponte delle Torri, ” Penso ai giovani immersi nelle contraddizioni e delusioni che noi adulti abbiamo generato e nelle quali li abbiamo abbandonati. A questi giovani non abbiamo proprio nulla di meglio da offrire che la mercificazione del corpo e la banalizzazione  del sesso e dell’amore?”.

“Ognuno può aprire l’attività commerciale che meglio crede – prosegue Boccardo – ma questa doveva trovare collocazione proprio al crocevia frequentato dagli studenti di due grandi istituti superioi della città?”. Insomma l’apertura di un Sex Shop automatico, proprio non va giù al Vescovo che nella chiusura dell’Omelia lancia la proposta di una Santa Alleanza, “Una vera alleanza educativa tra tutti coloro che hanno a cuore il bene dei giovani, il loro presente ed il loro futuro. Dobbiamo ritrovare il coraggio di formulare proposte alte”.

Quale migliore occasione dunque della cerimonia laica di intitolazione a San Gabriele per parlare a tutti, sopratutto alle autorità comunali. La querelle sembra non aver tempi brevi di soluzione.

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